PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Anche il "Barino" a rischio chiusura: "Hanno svuotato il nostro porto"

Le saracinesche dei locali continuano ad abbassarsi ad Ancona. La titolare Francesca Mabiglia: "Nessuna attrattiva"

l "Bar del Porto" detto "Barino e, nel  tondo, Francesca Mabiglia che lo gestisce da anni. Lo storico locale è attivo dal secolo scorso grazie a Bruno Mabiglia

l "Bar del Porto" detto "Barino e, nel tondo, Francesca Mabiglia che lo gestisce da anni. Lo storico locale è attivo dal secolo scorso grazie a Bruno Mabiglia

Ancona, 14 febbraio 2024 – Le saracinesche dei locali del porto continuano ad abbassarsi: in un anno chiuso il 70% delle attività. Così salta il presunto legame tra la città e il suo scalo, svuotato di iniziative e appunto di luoghi di ritrovo dopo il rilancio del 2015-2016 quando l’area portuale è stata recuperata, aperta al pubblico e rilanciata a nuova dimensione.

La mazzata dopo il Covid con una serie di ordinanze e di divieti, limitazioni e lavori sugli ingressi. Prima il bar della Rotonda, chiuso e demolito per un problema legato alla mura che collega gli archi di Traiano e Clementino a cui era attaccato, poi il Bar Martello davanti al cantiere, la cui struttura è stata eliminata alla fine dello scorso anno. A queste due attività non è stata concessa un’alternativa commerciale, semplicemente è scaduta la concessione, i due locali sono stati tirati giù e fine della storia.

Purtroppo non finisce qui. Il bar-tavola calda Lievito Mare, all’angolo dello scalo Vittorio Emanuele, tempo fa aveva alzato bandiera bianca, poi il locale è ripartito alcuni mesi fa, ma da pochi giorni il bar è di nuovo deserto con materiale accatastato e cartello di affitto dell’attività.

Gli esercizi all’interno dell’ex stazione marittima e biglietteria, dove si trova la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Medio Adriatico, sono stati chiusi ormai svariati anni fa, dai bar al noto ristorante La Terrazza, un pezzo di patrimonio gastronomico e culturale della città finito nel nulla e mai più rimpiazzato. Restano i due bar-ristorante Manganelli e La Bitta e la trattoria Irma (chiusa per quaranta giorni dalla vigilia di Natale fino alla settimana scorsa) che in parte sta cercando di sopperire alla chiusura del bar Martello come servizio per le migliaia di operai del cantiere navale.

In bilico il "Barino", altro storico locale attivo dal secolo scorso grazie a Bruno Mabiglia, scomparso alla fine di novembre 2023, da anni gestito dalla figlia Francesca: "Per motivi personali e oggettivi, per la domanda di rinnovo della concessione da parte di Rfi purtroppo ho tentennato. Arrivando alla situazione attuale che per me è di chiusura. Non ho avuto un incontro ufficiale con la proprietà, non escludo un mio errore nel non aver preso in considerazione nei tempi giusti la richiesta della proprietà stessa, quindi non escludo nemmeno una mia attiva partecipazione a un incontro anche a Roma con la direzione per trovare accordi in merito a una proposta di rinnovo".

Barino dunque a rischio chiusura, almeno temporanea, ma di fondo restano una serie di problemi: "Lo svuotamento del porto e il calo del 50% degli incassi dopo la ripresa dal Covid, oltre alla ‘messa in sicurezza’ del porto da parte dell’Autorità portuale hanno lasciato il segno. Col tempo, negli ultimi anni, quasi ogni attrattiva per usufruire del Porto Antico è sparita".