RAIMONDO MONTESI
Cronaca

Baglioni in concerto: "Vi darò nuove emozioni"

Lunedì ad Ancona e martedì a Senigallia. "Ho preso un pianoforte e l’ho diviso in tre, chi verrà resterà sicuramente sorpreso"

di Raimondo Montesi

ma ben due concerti in due giorni, l’uno a meno di trenta chilometri di distanza dall’altro. Perché questa precisazione? Perché si può star certi che alcuni fan anconetani di Claudio Baglioni andranno a entrambi: quello di lunedì (ore 21) al Teatro delle Muse di Ancona e quello di martedì al Teatro La Fenice di Senigallia. È già successo, e succederà ancora. Difficile trovare molti altri cantanti con un pubblico così affezionato. Per loro sarà una pacchia, perché dopo "Assolo", "InCanto" e "DieciDita", questo "Dodici note solo" segna il grande ritorno dal vivo di Baglioni, presentato come "il suo concerto più appassionante, esclusivo, unico: un nuovo percorso d’arte nell’arte". L’artista ha dichiarato che "è un’emozione diversa dal solito perché è un tipo di concerto che faccio ogni tanto. Ogni dozzina d’anni mi capita di fare un’esibizione da solo, un one man band. Da una parte c’è da vincere una lunga inattività, dall’altra devo riappropriarmi della manualità e della concentrazione che occorrono per un concerto di questo tipo. Ho preso un pianoforte e l’ho diviso in tre, sono diventate tre tastiere, una delle quali è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica. Cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, di riverberazioni, di aggiunte, lontane però anche presenti all’orecchio degli ascoltatori. Questo format precederà il "Dodici note tutti", quindi con una grande orchestra, un coro lirico, la mia band e altri solisti. Diciamo che sono proprio gli estremi, tutti e solo". Un’altra bella notizia per i fan del Nostro, che rivela: "Ho composto il palco anche in una dimensione spazio-temporale. I tre strumenti rappresentano anche tre momenti di un’esistenza: il passato, il presente e l’ipotetico futuro. Ci sono dei pezzi che sicuramente rimangono in un calendario oramai distante, altri che hanno avuto il passaporto del tempo e sono di nuovo attuali, mentre altri ancora, e ce ne saranno diversi in questa performance, che invece sono molto meno usuali nei miei repertori. Per coloro che vedranno e ascolteranno questo concerto ci saranno in questo senso delle sorprese evidenti. Ci sono canzoni che io amo in maniera particolare, anche piuttosto complesse, e in questo c’è un senso di sfida, come "Fammi andar via" o "Un po’ di più", ci sono anche certe canzoni fondamentali, quelle popolari, però gran parte del repertorio va a pescare in tempi vicini e lontani. Dell’ultimo album "In questa storia che è la mia" ci sono cinque o sei titoli".

Baglioni confessa: "La musica mi ha dato tantissimo, mi ha dato la possibilità di vincere un’iniziale ritrosia ad essere così partecipe al mondo e alla vita di tutti, quindi a superare un po’ di timidezza e di introversione e tutt’ora di avere la voglia di continuare a fare questo lavoro che tanta strada mi ha fatto fare. A volte più che la forza è l’urgenza di fare qualcosa, di non restare con le mani in mano. Anni fa mi concedevo delle lunghe pause, poi ho scoperto con l’andare avanti del tempo e con l’avvicinarsi di un’età maggiore che c’è un bisogno di fare qualcosa, di esserci, non ci sarà sempre tanto da fare prossimamente, quindi anche in momenti così complessi, difficili, tecnicamente e umanamente, il fatto di agire con un atto di presenza è importante".