Ancona, 6 ottobre 2022 - A casa aveva la cena pronta nel microonde e la sua famiglia ad aspettarla come tante altre sere. Prima di uscire dal lavoro aveva mandato un messaggino con il cellulare alla madre: "Parto adesso". Erano le 20.55. La mamma le aveva risposto alle 21.05: "Vai dritta in palestra se no fai tardi". Ma quel messaggio Aurora Caruso non lo ha mai visualizzato. In quei dieci minuti la sua vita di 22enne è stata strappata via dall’incidente avvenuto martedì sera, mentre cercava di immettersi sulla Statale 16, al volante della sua Alfa 147, uscendo dal centro commerciale Cargopier, ad Osimo, dove lavorava da "Risparmio Casa".
"Aurora era la mia ombra – racconta al Carlino la mamma, Agnese Bendelari – adesso siamo morti tutti con lei. Mia figlia era un tesoro, una ragazza semplice, matura, lavoratrice, innamorata della sua famiglia, tutta casa e lavoro. A breve sarebbe stata trasferita al punto vendita in via d’apertura a Falconara. Non so come faremo ad andare avanti".
I familiari hanno capito cosa era successo da soli. Passata un’ora dal messaggino che la mamma le aveva mandato le è arrivata una telefonata di una amica, quella che la aspettava per fare palestra. "Mi ha detto: ma tua figlia dov’è che ancora non si vede? – continua la mamma di Aurora – Io le ho risposto che sapevo che andava in palestra così ho provato a chiamarla ma non rispondeva. Ho visto che non aveva visualizzato il mio messaggio e così mio marito è partito insieme a nostro figlio e un amico per andare a cercarla".
Il papà di Aurora, Gioacchino, conosciuto da tutti come Gigi, e gli altri due hanno percorso la strada che la 22enne faceva per tornare dal lavoro. "Pensavamo che avesse avuto un guasto all’auto – dice la mamma – e che non riuscisse a chiamare o che avesse dimenticato il telefono al lavoro. Poi ho letto un articolo online dove si parlava di un grave incidente con una ragazza coinvolta. Ho chiamato mio marito, gli ho detto guarda forse è Aurora, lui era arrivato quasi all’Ikea".
Pochi metri dopo e il papà si è trovato sull’incidente, scoppiando a piangere. "Ho chiesto di riavere il telefonino di mia figlia – continua Bendelari – perché nella borsetta che mi hanno restituito non c’era. Noi la chiamavamo ’Auricchio’. Gli incidenti possono succedere ma se vai piano non riduci un’auto così, come è stata ridotta quella di mia figlia. Credo che quel ragazzo non andasse piano".
L’Alfa di Aurora si immetteva da via della Sbrozzola sulla statale Adriatica ed è finita contro una Opel Astra condotta da un 21enne di Polverigi, Mattia B., rimasto quasi illeso, che procedeva sulla Statale, in direzione sud. Il giovane è indagato per omicidio stradale. Sequestrate le due vetture dopo i rilievi dei carabinieri di Osimo.
Il pm Serenza Bizzarri non ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane e ieri pomeriggio è stata aperta la camera ardente, alla casa funeraria Biondi, a San Biagio di Osimo. Il funerale sarà domani, alle 10.30, nella chiesa di Collemarino (San Pio X), il quartiere dove Aurora abitava con la famiglia. La 22enne lascia anche un fratello, Andrea, che le ha dedicato un post su Facebook: "Mi si rompe il cuore sapendo che non sarai più con noi, ci manchi sorella mia".