REDAZIONE ANCONA

Aula semi deserta, ma il Consiglio va in scena

Il sindaco Pirani forza la mano e il segretario comunale avalla la seduta senza numero legale ricorrendo a un regio decreto del 1915

Il Consiglio comunale di ieri: 9 presenti prima delle surroghe

Il Consiglio comunale di ieri: 9 presenti prima delle surroghe

Sarebbe stata una nuova seduta a vuoto, la terza consecutiva, ma l’amministrazione osimana targata Francesco Pirani, pur non avendo di fatto il numero legale, ha dato lo stesso il via ai lavori del Consiglio convocato d’urgenza nel giro di 24 ore dopo quello a vuoto di mercoledì perché ieri scadeva il tempo per l’approvazione delle linee programmatiche. A prendere la parola dopo l’appello, quando anche stavolta erano presenti solo 9 consiglieri su 25 (ne servono 13 per raggiungere il numero legale), il segretario comunale Alessio Maria D’Angelo: "Visto che il regolamento comunale non disciplina una seduta in seconda convocazione (quale quella odierna) e il Tuel non è stato aggiornato, è applicabile l’articolo 127 del regio decreto 148 del 1915 secondo cui le sedute in seconda convocazione sono valide con almeno 4 consiglieri". Lo statuto e il regolamento comunale osimano non prevedono le seconda convocazione ma dato che l’ordine del giorno era lo stesso di mercoledì, hanno considerato tale la seduta di ieri. Un fatto mai accaduto.

La maggioranza osimana, sapendo che si sarebbe verificata la stessa situazione di mercoledì e del 22 agosto, ha "studiato" risalendo indietro ai tempi della Prima guerra. Potrebbe esserci l’ombra del ricorso al Tar per una decisione così azzardata, come è stata definita da alcuni, da parte della minoranza di centrosinistra che lo sta valutando. "E’ tutto illegittimo. 4 consiglieri porteranno avanti il Consiglio? La legge prevede un terzo e a Osimo sono 9 consiglieri, non 4", ha detto la consigliera Michela Glorio. All’inizio dei lavori il consigliere Mauro Calcaterra (FdI) ha chiesto di anticipare i voti delle surroghe. Il voto è stato concorde, anche da parte del presidente del Consiglio Stefano Simoncini che non si è astenuto facendo emergere la sua ufficiale uscita dalle Liste civiche latiniane. Effettuate dunque le tre surroghe: al posto di Achille Ginnetti è entrato Lanfranco Migliozzi, al posto di Alberto Maria Alessandrini ecco Fabiola Martini e Massimo Cingolani ha fatto posto a Francesco Sallustio. Poi altro colpo di scena. Il sindaco Pirani ha detto: "Dato che mancano 4 consiglieri di maggioranza e dobbiamo votare le linee programmatiche, chiedo la sospensione della seduta". Il voto dei 12 consiglieri (che comunque non costituiscono numero legale) ha dato l’ok votando, tra i grazie ai presenti e al pubblico del presidente Simoncini cui è scappato un riferimento ai latiniani (il microfono acceso) che non ha lasciato dubbi sulla soddisfazione di averli in qualche modo messi all’angolo. L’assessore Sandro Antonelli gli ha stretto la mano.

Silvia Santini