Aveva bisogno di lavorare ma i suoi documenti non erano a posto. Per farlo iniziare il datore di lavoro lo aveva assunto con i documenti di un altro perché aveva urgenza di manodopera, in un autolavaggio della Baraccola. Quando è arrivata la guardia di finanza per controlli il lavoratore, ignaro della false generalità, aveva mostrato il permesso di soggiorno dove il nome e il cognome però non corrispondevano con quelle dei documenti di lavoro. Alla fine ci ha rimesso lui, un 28enne del Gambia. E’ stato rinviato a giudizio per sostituzione di persona e falsa dichiarazione di identità a pubblico ufficiale. Il datore di lavoro che avrebbe architettato tutto aveva dato la colpa al gambiano denunciandolo pure. Ieri il 28enne ha chiesto di fare la messa alla prova per evitare il processo. La richiesta è stata presentata dal suo avvocato, Antonio Gagliardi, alla giudice Francesca Pizii che ha rinviato l’udienza al 14 febbraio per dare modo al 28enne di trovare una associazione dove effettuare volontariato per estinguere cosi il reato senza affrontare il procedimento penale.
CronacaAssunto al lavaggio coi documenti falsi. Gambiano a giudizio