La questura di Ancona organizza un ‘Open day’ per i rinnovi dei permessi di soggiorno per richiesta d’asilo di persone domiciliate nel capoluogo, ma qualcosa va storto. Nel documento inviato ad avvocati e associazioni che seguono gli stranieri presenti sul territorio anconetano, firmato dal dirigente dell’Ufficio Immigrazione, si parla di distribuzione di biglietti per le prenotazioni dalle 8 di ieri mattina. In realtà la distribuzione dei 50 tagliandi per le richieste di rinnovo sarebbe stata anticipata alla serata a cavallo tra martedì e ieri: "Alle 2 hanno distribuito l’ultimo numero" spiegano alcuni degli stranieri che ieri mattina erano in coda davanti all’ingresso di via Gervasoni. Decine di persone, nel complesso svariate centinaia quelle che da martedì sera prima di mezzanotte fino alla tarda mattinata di ieri si sono accalcate davanti alla questura: "Nel documento – spiega uno degli avvocati – c’era chiaramente scritto che la distribuzione dei biglietti sarebbe iniziata alle 8 di stamattina (ieri, ndr.), ma così non è stato e tanti migranti sono rimasti fuori. Uno dei miei assistiti è arrivato alle 3 e al corpo di guardia gli hanno detto che i 50 biglietti erano già stati distribuiti".
Un ‘Open day’ per 50 persone quando le posizioni da risolvere sono centinaia. Sia chiaro, la questura dorica sta facendo il possibile per sopperire a tutte le richieste per ottenere quello che in gergo viene chiamato foglietto, ossia l’appuntamento propedeutico per poi regolarizzare la propria posizione sul territorio attraverso la richiesta d’asilo. In coda ieri c’era anche chi doveva fare altro: "Stanotte mi hanno avvisata di questa opportunità e così mi sono fiondata qui in questura – spiega una 22enne di origini moldave che però lavora e vive da anni ad Ancona – Sono arrivata alle 4 e da allora sono qui in coda nella speranza che potessero chiamare anche oltre i 50 per rinnovare il permesso di lavoro".
C’è chi di ore in fila ne ha fatte anche di più: "È stata una notte durissima per il freddo, sono qui dalle 2, sempre in piedi" aggiunge un ragazzo di origini tunisine. La stessa sorte è toccata a tantissimi migranti che cercano di regolarizzarsi, ma non ci riescono. Potenzialmente la maggior parte di essi potrebbe essere portata nel Centro di permanenza per i rimpatri che il Ministero degli Interni vorrebbe realizzare a Falconara. Maghrebini, pakistani, bengalesi, c’erano soprattutto loro ieri davanti alla questura di Ancona. L’inverno pieno non è ancora arrivato e per fortuna non pioveva, ma ieri notte ha fatto molto freddo e passarla tutta fuori, all’addiaccio, non è stato facile. Servirebbe una soluzione per ospitare le persone in attesa fuori dalla questura, se ne richiede l’urgenza da anni, ma nulla probabilmente si farà.
p.cu.