Aspettare l’autobus seduti sulla mura della ferrovia appare di per sé una situazione piuttosto estrema. Ma non vi sarebbe alternativa al pericolo, per gli utenti del trasporto pubblico locale, a meno che non si scelga di stare in piedi a due passi dalla linea di demarcazione (sbiadita) di una strada tra le più trafficate dell’intera provincia: la Flaminia. Ha dell’incredibile quanto accade, ormai da anni, all’altezza della clinica di Villa Adria-Santo Stefano, Collemarino. Siamo nella corsia nord, direzione Falconara. Dove insiste una fermata del bus fantasma che, per gli anconetani, è dimenticata da tutti. "Uno scempio", tuonano. Non solo la pensilina, di fatto, non esiste più. Resta soltanto la base in cemento. Ma anche l’illuminazione scarseggia. Quindi per chi scende o sale sul mezzo e attraversa le corsie della Statale, il rischio di incidenti con risvolti tragici è concreto. A segnalarlo, con forza, sono stati anche alcuni pazienti (e famigliari) del noto centro di riabilitazione: "Siamo costretti ad aspettare l’autobus sul ciglio della strada". Riferiscono, infatti, che la pensilina è assente dopo un incidente del passato: "Da allora non è mai più stata sostituita". Una mattina avrebbero trovato le lamiere accartocciate che, in breve, sono state rimosse. Ma mai rimpiazzate. E allora alle persone non resta che aspettare l’autobus "in preghiera". Nel senso sperando che non accada nulla. Alcune, ad esempio, stanno sedute sul bordo ferroviario. Altre in piedi dietro al palo giallo che indica gli orari dell’autobus: un tentativo di essere più visibili, agli occhi delle auto che sfrecciano? C’è un problema. Nitido. "E servono interventi urgenti", chiudono i cittadini che potrebbero promuovere una raccolta firme per il ripristino della pensilina e la messa in sicurezza di una zona frequentata, per ovvi motivi, anche da persone con fragilità.
Giacomo Giampieri