MARINA VERDENELLI
Cronaca

Anni d’inferno per una giovane. Violento quando era ubriaco: "Ha tentato di strangolarmi"

La 24enne ha poi trovato il coraggio di denunciare il fidanzato e padre di suo figlio alla polizia "Quando beveva diventava aggressivo e mi ha anche minacciato di morte". Ora sarà processato.

Anni d’inferno per una giovane. Violento quando era ubriaco: "Ha tentato di strangolarmi"

Anni d’inferno per una giovane. Violento quando era ubriaco: "Ha tentato di strangolarmi"

Aggressivo e violento con il vizio del bere. Sarebbe stato l’abuso di alcolici a trasformare un fidanzato e anche padre di famiglia nel peggior nemico della giovane con cui era andato a convivere e da cui aveva avuto anche un figlio. La ragazza, 24 anni, sarebbe stata minacciata con un coltello e una bottiglia, era la notte di Capodanno, e una sera c’è mancato poco che lui la strangolasse. "Stanotte vado in galera" le avrebbe promesso. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia la giudice Francesca De Palma ha rinviato a giudizio un 34enne anconetano, di origine colombiana. Si aprirà il processo davanti al collegio il prossimo 13 marzo. A denunciarlo alla polizia è stata la giovane, originaria della Puglia. La coppia stava insieme dal 2018 e nel 2020 è andata a convivere perché lei aspettava un bebè. Condividendo a pieno la vita con il fidanzato si è accorta che aveva il vizio del bere e questo lo portava ad innervosirsi per nulla, a rompere oggetti in casa e a sfogarsi con lei in maniera aggressiva. Per quasi tre anni la 24enne avrebbe sopportato le angherie. Lui, stando a quanto denunciato dalla giovane, l’avrebbe picchiata, presa per i capelli, stretto le mani al collo e minacciata di morte. "Ti ammazzo, sei una drogata, sei una put..". A giugno del 2021 l’avrebbe afferrata per il collo solo perché la giovane lo aveva ripreso dicendogli di dormire mentre lui invece giocava con il cellulare sul letto. Il telefonino si era bloccato e voleva il suo. Vista la tarda ora la 24enne si era rifiutata e lui le avrebbe stretto le mani al collo. Per una settimana ha portato i segni rossi al collo. Quella sera c’era anche il bambino che sentite le urla si era svegliato. Il 31 dicembre del 2022 altra aggressione fisica, con una bottiglia in faccia, perché a mezzanotte lui voleva uscire e lei invece voleva tornare a casa visto che c’era anche il bimbo con loro di appena due anni. II 34enne è difeso dall’avvocato Michele Brisighelli. La 24enne è parte civile con l’avvocato Roberta Montenovo della rete Donne e Giustizia.