di Giulia Mancinelli
Non si danno pace gli amici e i colleghi di Simone Sartini, il giovene operatore della Croce Rossa di Senigallia, morto a soli 28 anni schiacciato dal tir che lunedì mattina si è ribaltato allo svincolo della Statale 76. Con il passare delle ore aumentano a dismisura i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia dai colleghi, dai volontari delle associazioni, dagli amici. "Per noi le parole hanno un peso enorme, specie quando riflettono valori d’animo sinceri. E` difficile e forse impossibile trovare parole che rendano accettabile umanamente il dolore di un genitore per la perdita di un figlio. Quando poi si unisce la giovane età e le circostanze dell’accaduto sul lavoro, questa morte diventa ancora più difficile da concepire – affermano Valentino Tesei e Francesco Freddi, rispettivamente presidente e vice dell’associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro – Va onorata la memoria del nostro amico Simone, rendendogli giustizia come merita. Per le statistiche, l’incidente occorso a Simone è un semplice numero, per noi, per i familiari e per tutti coloro che gli volevano bene è una perdita dura d’accettare a cui va data una risposta di giustizia. Pur non avendo nulla da ridire sul fatto che l’episodio appaia dovuto a circostanze fortuite, è incontestabile, che manca ad oggi, nel campo delle tutele sul lavoro, un’azione sinergica a difesa della dignità di ogni lavoratore, troppo spesso lasciato solo. Noi non ci stiamo proprio, in memoria del caro Simone, a pensare solo al fatalismo dell’accaduto per ogni infortunio e malattia professionale e proseguiamo la nostra opera sociale, magari in solitaria e inascoltati sapendo che l’esempio e la vicinanza spirituale di Simone merita tutti i nostri sforzi".
Al cordoglio per la morte di Simone e anche del paziente Cosimo Maddalo, si aggiunge l’incoraggiamento ad una pronta guarigione per Serse Cardarella, altro operatore della Cri, miracolosamente vivo. "Questo lutto colpisce al cuore tutta l’Associazione, ci coinvolge profondamente e ci fa sentire impotenti e fragili, proprio noi che nelle emergenze siamo considerati un punto di riferimento – afferma Francesco Bravi della Cri di Jesi – Onore a questo nostro giovane collega caduto nell’esercizio delle sue funzioni, pietà per il paziente deceduto con lui, preghiere per la salvezza di Serse Cardarella, ma anche vicinanza a tutti i volontari e i dipendenti che, ogni giorno, percorrono in ambulanza le nostre strade per soccorrere chi ha bisogno di aiuto, anche a rischio della propria vita".
E poi ci sono gli amici di Simone che sentono già "tremendamente la sua assenza". "Penso al dolore di tutti quelli che ti volevano bene e continueranno a volertene – dice la collega Maria Grazia – I tuoi genitori, la tua Irene, tutti i tuoi amici compresi tutti noi della famiglia Cri. So già che sarai al nostro fianco anche se non ti vedremo né potremo parlarci. Riposa in pace caro Simone".
"Simone era solare e gioioso e non vorrebbe vederci così, nel dolore però adesso fa male – fa eco Edoardo – Simone era pieno di vita, poche persone ho conosciuto come lui ed è così che lo dobbiamo e lo vogliamo ricordare, sempre pronto e disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte".