Montecarotto (Ancona), 26 giugno 2023 - Sono riprese stamattina attorno alle 7 le ricerche di Andreea Rabciuc, la ragazza jesina di origini rumene scomparsa quindici mesi fa, il 12 marzo dello scorso anno quando aveva 27 anni dopo una festa in una roulotte sulla Montecarottese. Stamattina i carabinieri di Jesi insieme ai cinofili i Bologna con il cane molecolare Bayla e una squadra dei vigili del fuoco sono tornati a setacciare la zona attorno alla roulotte e i casolari e ruderi nell’arco di un chilometro di distanza.
Ha partecipare anche Georgeta, la mamma della giovane scomparsa, la quale nonostante l’angoscia per non sapere da troppo tempo dove sia la figliola, ha voluto assistere alle capillari ricerche che hanno spaziato nel territorio di quattro Comuni da Montecarotto, a Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello. Si è iniziato dal casolare dove Andreea ha trascorso la sua ultima notte in compagnia del compagno Simone Gresti unico indagato, di Francesco il proprietario del casolare e della roulotte e di Aurora un’amica di Andreea.
Si è cercato poi a Poggio San Marcello, nella zona di un vecchio rudere abbandonato. I carabinieri hanno disposto il taglio dell’erba e la rimozione della vegetazione alla ricerca di tracce della ragazza. Il cane ha fiutato i fori nel terreno e gli anfratti più inaccessibili. Poi con il cane Bayla, pastore tedesco femmina di 5 anni, quello coinvolto nelle ricerche di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara nel 2021 e uccisa dal padre, i riflettori si sono accesi in via Fondeadamo a Castelplanio, per setacciare un boschetto che circonda un rudere vicino a un’azienda agricola. Ancora ore e ore (circa cinque) di ricerche ma di Andreea Rabciuc ancora alcuna traccia.
Il cane utilizzato, che già aveva cercato Andreea lo scorso aprile, è in dotazione al nucleo carabinieri cinofili di Bologna, è in servizio dal 2020 ed è un cane molto preparato e addestrato. Una delle poche unità in Italia in grado di fiutare i cadaveri anche a distanza di tanti mesi dalla morte. Due mesi fa gli inquirenti avevano passato al setaccio anche un terreno nella disponibilità del padre di Simone, sulla Boccolina dove l'uomo curerebbe anche un orto. Lì ci sono due pozzi, che sono stati oggetto di controllo da parte dei carabinieri che hanno fatto analizzare anche l'acqua. Ma anche qui niente di anomalo. Le ricerche, in attesa di una svolta ormai attesa da un’intera comunità, proseguiranno anche oggi in Vallesina per porre fine a una vicenda che sta continuando a tenere con il fiato sospeso.