Con due lampi in tre minuti, il primo di testa e il secondo di destro in scivolata, Antonio Martiniello ha illuminato il debutto al Del Conero nella stagione dell’ennesima rinascita.
Due gol da falco d’area e 2-0 all’Isernia, formazione neopromossa che ha tenuto sotto scacco l’Ancona per oltre un tempo. Prima del crollo verticale, sotto i colpi di Totò Martiniello e compagni, partiti in sordina e poi esplosi in un secondo tempo che, sempre con il bomber, avrebbe potuto regalare anche il terzo gol ai 2600 spettatori presenti.
Martiniello, ci racconta il primo gol?
"Alluci ha battuto un calcio d’angolo che abbiamo provato spesso in settimana più volte, ci ho creduto e ho segnato. Un gol dei miei".
E poi il secondo centro, una vera rete di rapina.
"Ho battezzato che la palla arrivava lì. Il difensore che marcava Belcastro s’è girato e non s’è accorto di dove ha messo la palla e così ne ho approfittato. Anche qui ci ho creduto: vado sempre su tutte le palle morte".
Morte non per lei, evidentemente. Quanta soddisfazione segnare ed esultare sotto la Nord?
"Tantissima, anche perché nel primo tempo tutti eravamo tesi. Le emozioni per me sono state forti, dopo entrambi i gol, perché segnare sotto la curva è tanta roba. Non nascondo che mi sono emozionato, ma sono fatto così".
Una dedica per questa prima doppietta?
"E’ per tutti i miei amici, per i miei nipotini Mario e Laura e per tutto lo staff".
Se l’aspettava così l’esordio al Del Conero?
"Sì, perché il giorno prima mi sono detto che volevo fare una doppietta ed è andata proprio così. Poi è stato importante seguire quello che ci aveva detto Gadda prima della partita, a non pensare che sarebbe stato tutto subito facile, al fatto di non avere frenesia, ma piuttosto cattiveria agonistica, fame, e voglia di fare bene".
E avete giocato una buona partita.
"Non era facile, una squadra nuova, costruita in poco tempo, forte, secondo me, perché s’è visto, nelle prime tre partite ufficiali. Dobbiamo crescere e cresceremo, pensando solo a noi stessi, a divertirci e a divertire i tifosi, per portare sempre più gente allo stadio".
Sempre meglio cominciare con il piede giusto, no?
"Assolutamente sì. Era importantissimo dare un segnale forte, anche alle altre squadre del girone. Vincere aiuta a vincere e iniziare bene è stato spettacolare".
Avete cominciato in ritardo: quali sono le difficoltà maggiori a cui state andando incontro?
"Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre, sicuramente siamo partiti tardi, ma non dobbiamo farne un alibi. Dobbiamo pensare ad allenarci e ad ascoltare quello che dice il mister. Poi quando le gambe staranno meglio, allora potremo dire di che pasta siamo fatti".
Giuseppe Poli