La squadra c’è, nonostante le due sconfitte, la società decisamente meno. Stavolta a scendere in campo con un comunicato che richiama alle proprie responsabilità i soci Stefano Marconi e Massimiliano Polci, ma anche l’amministrazione comunale, sono i tifosi della Curva Nord che ieri sui social hanno diffuso una nota di forte disappunto per quello che sta succedendo, anzi, che non sta succedendo in società. Dall’11 settembre scorso, infatti, data della presentazione in piazza dell’Ancona e data delle dimissioni del presidente pro tempore Brilli, la tifoseria attende che le due componenti sociali si mettano al tavolo e prendano una decisione sull’organigramma.
"Con queste righe – scrive la Curva Nord – intendiamo mantenere alta l’attenzione sulle varie problematiche che riguardano la nostra amata Ancona. Sono passati alcuni mesi dall’inizio di quest’avventura societaria, qualcosa è stato fatto ma manca ancora la cosa più importante: una forte proprietà. Invitiamo quindi le istituzioni a mantenere alto l’impegno assunto davanti alla piazza e a continuare a lavorare per questo obiettivo. Non è il momento di defilarsi". E’ chiaro, insomma, che i tifosi si rivolgono anche al sindaco Daniele Silvetti.
"Ci è stato presentato dal sindaco un progetto con nomi e cifre importanti, con un’eventuale proprietà, con aiuti e innesti concreti, provenienti anche dal nostro territorio locale; ci è stata garantita la massima attenzione nel seguire un progetto serio, stabile e duraturo. Ad oggi non c’è niente di tutto questo. Ci ritroviamo una società con due soci, ma di fatto inesistente e dilettantistica. Attualmente rimangono solo la squadra, i nostri colori e i nostri marchi. È ora di finirla! È ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Dovrebbe essere un onore investire nell’Ancona. È arrivato il momento di capire chi comanda in questa società, è arrivato il momento di scoprire le carte in tavola, perché altrimenti la fiducia e la passione che gli anconetani hanno dimostrato facendo 1700 abbonamenti si trasformerà nell’ennesima delusione".
Insomma, è decisamente arrivato il momento di definire le cariche sociali, dal presidente al suo vice, o ai suoi vice, agli altri ruoli. Ne va della credibilità del progetto, anche verso l’esterno. "L’orgoglio di essere anconetani ce lo abbiamo solo noi che nonostante tutto portiamo in alto il nome di Ancona – proseguono i tifosi che se la prendono anche con l’imprenditoria locale –. Concludiamo dicendo che le facce e le parole di chi si è esposto, indipendentemente dal ruolo ricoperto, le ricordiamo bene. Pertanto se non si verificherà ciò che è stato detto, questa volta si troverà di fronte noi. Perché le umiliazioni e le sconfitte subite ci hanno segnato profondamente".
Giuseppe Poli