REDAZIONE ANCONA

Ancona La scalata alla vetta inizia da Isernia

Dimenticare in fretta l’amarezza dell’ennesimo fallimento e credere nella rinascita attraverso l’ingresso di nuovi imprenditori

I tifosi si aspettano molto dalla nuova Ancona

I tifosi si aspettano molto dalla nuova Ancona

Domenica c’è la prima di ritorno a Isernia e per l’Ancona sarà anche la prima partita di un 2025 tutto da scrivere. Comincia un nuovo anno anche per i colori biancorossi. Quello appena trascorso non se lo dimenticherà nessuno, con quel 5 giugno in cui la vecchia società è andata incontro a un fallimento sportivo, improvviso, senza che nessuno, tranne i principali attori protagonisti del vergognoso rimpallo di responsabilità economiche, potesse immaginarselo. Con il fallimento sportivo dell’Us Ancona – al quale in tribunale ora sta facendo seguito quello economico, dopo che la vecchia società ha lasciato intorno a sé numerosi creditori – s’è chiuso dolorosamente un capitolo di storia biancorossa e, con molta fatica, se n’è aperto un altro. Quello voluto dal sindaco Daniele Silvetti che a luglio ha portato alla nascita della Ssc Ancona, prima con il versamento a fondo perduto alla Figc di 400mila euro – grazie al patron Stefano Marconi – e poi con l’iscrizione in soprannumero alla serie D. Da lì in poi è storia recente, il lavoro di Francesco Ancarani, prima insieme al sindaco, poi con la nuova società, la definizione dello staff con a capo Massimo Gadda e Vincenzo Guerini, l’arrivo del ds Pietro Tamai, il mercato e l’inizio del ritiro alle Terre di Maluk con almeno due settimane di ritardo rispetto alle altre contendenti. E la progressiva scoperta della nuova squadra da parte degli anconetani. Molti dei quali sono rimasti scottati, per l’ennesima volta, dalla vicenda estiva. Il numero degli attuali spettatori allo stadio Del Conero, la diminuzione delle presenze rispetto all’anno scorso, in serie C ma in un campionato certo non esaltante, stanno lì a dimostrare, nonostante la passione di tanti, che la storia della scorsa estate ha lasciato nuovamente il segno. A Gadda, Guerini e Marconi, al mister, al futuro presidente e al patron ora il compito di far ritrovare il sorriso agli amanti del calcio del capoluogo, attraverso i risultati – e quelli ultimamente stanno dando ragione al nuovo progetto – ma anche e soprattutto attraverso una programmazione dei prossimi anni che sia in grado di rispettare le giustificate aspettative della piazza, con l’inserimento in società di imprenditori che possano garantire a questa società un futuro in categorie superiori.

Giuseppe Poli