GIUSEPPE POLI
Cronaca

Ancona, il cda in una bolla di sapone. Spunta un imprenditore del cinema

In 4 ore e mezzo di faccia a faccia alla Criluma non si risolve il braccio di ferro tra mister Rays e Polci. L’ala minoritaria propone un nuovo socio, Manciola: "A patto che Marconi esca. Un progetto a lungo raggio".

Andrea Manciola (l’ultimo a destra), vicino a Forza Italia il giorno della consegna delle maglie a Tajani

Andrea Manciola (l’ultimo a destra), vicino a Forza Italia il giorno della consegna delle maglie a Tajani

Quattro ore e mezzo di faccia a faccia in sede alla Criluma: il direttivo fiume dell’Ancona, la resa dei conti, il braccio di ferro tra i due soci Stefano Marconi e Massimiliano Polci, s’è risolto, in pratica, in un nulla di fatto. Le richieste di dimissioni sono state respinte da una parte come dall’altra, la maggioranza ha votato la sfiducia a Manciola e Brilli ma lo statuto non lo prevede, quindi restano tutti in carica. Alle 17 circa, cioè dopo due ore e mezzo, Stefano Marconi s’è alzato e se n’è andato. Tanto la maggioranza ce l’ha lo stesso. E s’è proseguito discutendo i vari punti all’ordine del giorno, primo tra tutti quello delle cifre necessarie al completamento di questa stagione. Si parla di stipendi, ma anche di spese vive, affitti, mense, stadio Del Conero, stadio Dorico: circa 400mila euro. Il presidente Recchi nel suo comunicato garantisce "il mantenimento degli impegni assunti fino al termine dell’attuale stagione" ma non si sa chi dei due soci metterà i soldi necessari a finire il campionato. Difficile che li versi Polci, che è stato messo in un angolo in società nonostante abbia versato nelle casse biancorosse quanto Marconi, che però ha portato degli sponsor. Da capire quanto voglia farlo il patron, il socio forte, che in quanto tale, però, adesso ha il modo di dimostrare la sua forza economica per il bene dell’Ancona. Ma la partita è apertissima, però, perché la componente Polci ha messo sul tavolo l’ingresso di un possibile socio che sarebbe pronto a entrare a fianco allo stesso Polci, ma non con Marconi. E ci sarebbero anche degli sponsor a garantire il budget necessario per la prossima stagione. La manovra, insomma, consisterebbe nell’arrivo di un nuovo socio – sarebbe un imprenditore laziale del settore del cinema –, con la contemporanea uscita di Marconi. Ma la sponda del patron, almeno per il momento, rifiuta di uscire di scena.

"Abbiamo parlato delle rispettive richieste di dimissioni – racconta il consigliere Andrea Manciola –, un incrocio di voti che non ha portato a nulla. Poi c’era la questione del post fatto dalla società dopo l’intervista a Brilli, di cui chiedo la rettifica. Perché il presidente Recchi sapeva che avrei consegnato le maglie, come aveva dichiarato Brilli, e ho fatto mettere a verbale il vocale in mio possesso che dimostra che sapeva. Poi abbiamo affrontato la questione della cifra che manca per concludere la stagione: a conti fatti mancano quasi 400mila euro. Noi abbiamo detto che siamo pronti, con l’entrata di un nuovo socio, a far fronte alla cifra. Ma Marconi deve fare un passo indietro. La società, comunque, ha detto che gli impegni saranno confermati".

Ecco dunque profilarsi l’ipotesi di un nuovo socio a fianco a Polci che però entrerebbe a una condizione: "Chiede l’uscita di Marconi", spiega ancora Manciola, che sul nome del potenziale investitore glissa: "Ho un patto di riservatezza, non posso fare nomi. Ma in assemblea mi hanno detto che la società non è in vendita, ne prendo atto". Un investitore che sarebbe pronto a guardare avanti: "Entrerebbe con un progetto almeno triennale – conferma Manciola –. Quindi farebbe fronte anche ai 400mila euro che servono per chiudere questa stagione. Poi ci sarebbe da parlare dell’anno prossimo, con lo staff, e fare le necessarie valutazioni. Ma è una persona che interverrebbe nell’Ancona con un progetto a lungo raggio". Il braccio di ferro prosegue, insomma, intanto il direttivo s’è aggiornato entro fine mese.