
Giardia di Finanza d Ancona e carabinieri Cites di Vicenza con il materiale sequestrato
Ancona, 17 maggio 2024 . Maxi sequestro di pregiati manufatti in avorio detenuti illegalmente: scovati i responsabili di una frode fiscale del valore di oltre due miliardi di euro. In azione la Guardia di Finanza del comando Provinciale di Ancona nel corso di un’articolata attività di indagine, denominata operazione “Fast & Clean”, con cui è stata disarticolata un’organizzazione criminale costituita da soggetti di nazionalità cinese resisi responsabili di un’ingente frode fiscale per quasi 2 miliardi di euro. Nonché del riciclaggio e trasferimento in Cina dell’ingente mole dei proventi illeciti attraverso il sistema della cosiddetta “underground bank”, una “banca occulta” al servizio dell’economia illegale. I militari hanno trovato e sottoposto a sequestro una preziosa collezione di opere d’arte in avorio di pregevole fattura. I fFinanzieri della Tenenza di Senigallia, alla ricerca dei patrimoni illecitamente accumulati dall’organizzazione criminale attraverso i proventi illeciti, oltre a sottoporre a sequestro numerosi immobili, automezzi, un capannone industriale, gioielli, denaro contante per un milione e 700mila euro e depositi bancari per più di 5 milioni di euro, hanno scoperto, all’interno di una abitazione privata in provincia di Vicenza di proprietà di un uomo di nazionalità cinese, familiare di uno degli indagati, un vero e proprio tesoro costituito da una preziosa collezione di opere d’arte di assoluto pregio. I beni, acquistati presso note case d’asta, del valore complessivo di 5 milioni di euro, sono costituiti da quadri d’autore, vasi, monete ed oggetti antichi in porcellana riconducibili alle antiche dinastie cinesi, oltre a collezioni di monete di rilevante valore. Tali beni, trovati nel corso delle perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Ancona, sono stati sottoposti dai Finanzieri a sequestro preventivo, così da procedere alla loro confisca e assicurare all’Erario perlomeno un parziale risarcimento del danno subito dall’ingente frode messa in atto. Tra gli oggetti scovati numerose opere d’arte in avorio di rilevante valore, detenute illecitamente in violazione della convenzione di Washington. Per questo il detentore delle stesse è stato denunciato. L’autorità giudiziaria icentina, previo coordinamento con quella dorica, a conferma dell’illiceità della detenzione, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo della collezione di oggetti in avorio che è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Cites di Vicenza. Si tratta di 80 oggetti in avorio di elefante africano (Loxodonta africana) di presunta provenienza cinese, detenuti illegalmente. Unitamente a reperti di elevato valore artistico-culturale, sono state trovate due zanne grezze di elefante africano e un corno di rinoceronte nero. Il traffico illegale di parti e prodotti in avorio di elefante risulta ancora largamente diffuso nonostante la stringente normativa attuata dalla convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione (Cites) a cui hanno aderito 183 Paesi e che ne regolamenta il commercio. La caccia di frodo agli elefanti e il traffico di avorio, trainati dalla domanda asiatica, si attestano ancora su livelli molto elevati. Per l’attività istituzionale della Guardia di Finanza il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, pure sotto forma di “beni rifugio”, assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità.