ILARIA TRADITI
Cronaca

Ancona è la città meno cara d’Italia nonostante la raffica di rincari

Rispetto a settembre l’indice dei prezzi al consumo si è impennato anche nel capoluogo dorico. La spesa aggiuntiva per una famiglia tipo è di "solo" 567 euro su base annua

Il caro carburanti è quello che preoccupa maggiormente e incide sull’aumento delle spese

Il caro carburanti è quello che preoccupa maggiormente e incide sull’aumento delle spese

Ancona, 17 novembre 2021 - Anche nel mese di ottobre Ancona si riconferma la città con il tasso di inflazione più basso d’Italia e quindi la meno cara in termini di aumento del costo della vita. Rispetto a settembre però l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività si è impennato anche nel capoluogo (da + 1,8 % a + 2,5 %) come del resto in tutti gli altri 30 presi in esame dall’Istat. La variazione mensile del + 0,6% resta comunque la più contenuta a livello nazionale facendo di Ancona la città più virtuosa per quanto riguarda il costo della vita, al di sotto della media nazionale del 3% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a "solo" 567 euro su base annua.

Il focus Costo della vita: Bologna è la seconda città più cara d'Italia, Ancona la più economica

Un dato positivo se consideriamo che per la totalità dei consumi una famiglia media italiana subirà una stangata pari a 922 euro annui (dati Codacons). Una vera e propria emergenza prezzi, con i valori più alti registrati negli ultimi 9 anni. A trainare i prezzi, ancora una volta, il caro energia, con le bollette di luce e gas che hanno subito enormi rincari ad ottobre, e la corsa senza sosta dei listini dei carburanti, che oggi costano alla pompa il 30% in pi? rispetto allo scorso anno. In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care torna Bolzano, dove l’inflazione pari a +3,4% si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1082 euro, ma che schizza a 1.526 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 3,5% determina un incremento di spesa pari a 987 euro per una famiglia media, 1361 euro per una di 4 persone- In testa alla classifica delle regioni più costose con un’inflazione a +3,5%, il Trentino mentre le Marche si collocano al quindicesimo posto su venti. I maggiori rincari di ottobre ad Ancona rispetto al 2020 si registrano nei settori Energia Elettrica, Acqua, Combustibili (+ 10,1%), Trasporti (+ 8,7%), Ristorazione e Ricettività (+ 1,5%), Prodotti alimentari e bevande (+ 1,4%), Istruzione (+ 3,3%), Servizi Sanitari (+ 0,3%) mentre calano i costi di Abbigliamento e Calzature ( - 1,7%). Più o meno stabili le voci relative a articoli per la casa, comunicazione, spettacolo e cultura. Nel carrello della spesa di ottobre degli anconetani sono aumentati rispetto a settembre i prodotti ittici e la frutta mentre sono leggermente calati di prezzo pane e cereali, latte, formaggi e uova. Sale dell’8% rispetto a settembre il costo dell’energia elettrica nel capoluogo e addirittura dell’11,6% quello del gas. Rincari nel settore dei Trasporti, in particolare per i carburanti (+ 3,6% rispetto a settembre) mentre crolla a - 12% il costo del trasporto aereo che già a settembre era calato del 29% rispetto ad agosto mentre il trasporto marittimo sale del 2,8%. Sul fronte dell’Istruzione il tasso tendenziale varia da - 3,1 % a + 3,3 % e si registra una variazione mensile pari a + 3,1 %.