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Ancona diventa iridata "Tommaso, un combattente"

Il neo campione: "Ho dato tutto quello che avevo, mai come questa volta". Il presidente del Coni Marche, Fabio Luna: "Complimenti anche a Cerioni".

Ancona diventa iridata  "Tommaso, un combattente"

Ancona diventa iridata "Tommaso, un combattente"

Tommaso Marini porta sé stesso e Ancona sul tetto del mondo. I campionati del mondo di scherma di Milano continuano alla grande per i colori marchigiani dopo la medaglia d’oro di Alice Volpi, jesina d’adozione, ma stavolta si va oltre con la grande impresa di Tommaso Marini, 23 anni, di Ancona, cresciuto nel club scherma della sua città prima di passare ad allenarsi a Jesi e poi tesserarsi per le Fiamme Oro. Marini ieri è stato semplicemente grandioso, perché non ha soltanto vinto ma ha dimostrato un carattere da fuoriclasse assoluto, quello che ha confermato di essere nell’ultimo paio di anni: e non va dimenticato che il Commissario Tecnico del fioretto è Stefano Cerioni, jesino, già campione olimpico, per un trionfo che mai come stavolta nasce ad Ancona e nella sua provincia. Un grande Marini, maturo più di quello che (non) dica la sua giovane età: perché dopo un percorso netto l’azzurro si è trovato in semifinale lo scoglio, duro anche psicologicamente, dell’esperto francese Lefort, non un avversario banale: Lefort infatti era stato infatti il giustiziere in finale di Marini nei Mondiali in Egitto dello scorso anno, quando il francese si impose all’ultima stoccata per 15-14 lasciando con l’amaro in bocca l’anconetano, proveniente da una famiglia che ha sempre amato lo sport, a partire dall’Ancona Calcio, per i cui colori biancorossi batte forte il cuore in famiglia.

Quindi la finale con lo statunitense Itkin: all’ingresso in pedana dei due aspiranti all’oro, alle ore 19.07 di giovedì sera, il tifo del pubblico lombardo, e di conseguenza anche la pressione, è tutto per Tommaso. Il quale, dal canto suo, non sente l’emozione e parte alla grande: 5-2, poi 7-4, quindi 9-5 e 10-6 per una finale che sembra una formalità. Quota 15 stoccate è vicina, ma a un certo punto sembra diventare irraggiungibile: dall’11-7 Itkin piazza quattro stoccate fino all’11-11 che gela il pubblico milanese e fa pensare a una beffa in stile Lefort a Egitto 2022. Non è così: due stoccate di Marini per il 13-11, quindi 14-12 e un nuovo brivido per uno stop per una botta subita al polso sinistro. Si riprende, e alle 19.30 arriva la stoccata del 15-13. Marini è sul tetto del mondo, per la prima volta a livello individuale, dove l’Italia torna dopo cinque anni.

"Tommaso non è solo un campionissimo nonostante l’età, ma un gran combattente: ha passato momenti difficili per i problemi alla spalla che hanno rischiato di fargli perdere il Mondiale in casa, ma ha reagito. Un fuoriclasse di cui andare orgogliosi e un ragazzo d’oro. Merita tutti i complimenti miei e del Coni: complimenti pure a Cerioni e un pensiero e Maurizio Pennazzi (suo scopritore) appena scomparso: dall’alto lo ha guidato", esulta Fabio Luna, presidente Coni Marche. Il fiorettista si lascia andare: "Ho dato davvero tutto quello che avevo, mai come stavolta", poi sul podio scoppia in lacrime di gioia e commozione. Quelle di tutta la sua Ancona.

Andrea Pongetti