Già destinatario di condanne per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio, danneggiamento e guida in stato di ebbrezza. Sottoposto al regime della semilibertà e associato al carcere di Barcaglione. E infine allontanato dall’Italia, una volta scontata la pena. Sono stati i poliziotti di Ancona, giovedì, ad eseguire il provvedimento nei confronti di un 31enne dell’Ecuador, noto anche negli ambienti del tifo anconetano. L’uomo, dopo la misura del questore Cesare Capocasa e la prevista convalida dell’atto di espulsione da parte dell’autorità giudiziaria, è stato trasferito alla frontiera aerea di Roma-Fiumicino, dalla quale è poi partito per Quito. Con lui sono stati 44 gli stranieri rimpatriati nei loro paesi di origine, poiché considerati socialmente pericolosi. Più in generale, nell’ambito delle attività di contrasto all’immigrazione clandestina, la Polizia di Stato ha eseguito ben 126 provvedimenti di espulsione arrivati dalla Prefettura. Gli ordini di lasciare il territorio nazionale firmati dal questore sono stati 117, mentre 42 i cittadini stranieri accompagnati presso i Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) italiani. Il rovescio della medaglia è nell’accoglienza ai cittadini stranieri e, in tal senso, l’impegno della Polizia dorica è costante. Dal gennaio 2023, il porto di Ancona è teatro di sbarchi dei migranti, dopo i salvataggi delle persone in mare. In attesa del (nuovo) attracco di Life Support di Emergency (martedì mattina), solo nel 2024 sono stati cinque gli eventi umanitari (su 12 totali) portati a compimento dall’ormai collaudata macchina dell’accoglienza, coordinata dalla Prefettura. Oltre 600 uomini, donne e bambini che hanno trovato all’ombra del Guasco un porto sicuro. Numeri importanti che assumo maggior significato se sommati agli altri dati dell’accoglienza: più di 1.600 i cittadini stranieri che hanno avanzato una richiesta di protezione internazionale e che, nell’arco di trenta giorni, hanno ottenuto un attestato per soggiornare regolarmente, nonché quasi 17mila permessi di soggiorno prodotti dall’Ufficio immigrazione. "Una sana e corretta gestione del fenomeno migratorio implica complesse valutazioni – l’intervento del questore Capocasa –. Da un lato occorre garantire cure, assistenza e regolarizzazione a chi ne ha diritto. Dall’altro è fondamentale limitare i fenomeni di clandestinità ed irregolarità, specie quando questi possano dar vita episodi di delinquenza che sfociano, poi, in una riduzione della sicurezza percepita, oltreché in turbative dalla pacifica e tranquilla convivenza tra cittadini".
CronacaAncona culla dei migranti. Il boom dei permessi