GIANMARCO MINOSSI
Cronaca

Ancona calcio, parla anche Tiong: “Massimo impegno, incontrerò il sindaco"

Dopo Mauro Canil e Roberta Nocelli, il magnate malese dice la sua dopo la mancata iscrizione in Serie C: “Voglio preservare l’identità storica e la continuità della societò, nel miglior interesse della collettività e dei tifosi”

Ancona, 9 giugno 2024 – Per la prima volta dalla mancata iscrizione in Serie C, parla pubblicamente il presidente Tiong Chiong. Dopo le parole di Mauro Canil e Roberta Nocelli, anche l’imprenditore malese dice la sua sul caso.

Ancona calcio, dopo la mancata iscrizione in Serie C parlano anche il presidente Tiong e l'amministratore delegato Roberta Nocelli
Ancona calcio, dopo la mancata iscrizione in Serie C parlano anche il presidente Tiong e l'amministratore delegato Roberta Nocelli

E lo fa attraverso lo studio legale Giangrande (che precisa sarà l'unica fonte per informazioni che riguardano il suo ruolo) ribadendo il massimo impegno nel preservare l'identità storica e la continuità della società, oltre all'impegno "che verranno adottate tutte le possibili iniziative utili a perseguire il miglior interesse della collettività e della stessa tifoseria".

Non solo: Tiong afferma anche "con fermezza la bontà di tutta l'attività da me personalmente svolta nell'interesse dell'U.S. Ancona, così come l'importanza degli ingenti investimenti finanziari da me nel tempo apportati in Società, e che gli accadimenti emersi negli ultimi giorni andranno nelle sedi preposte accertati e ricostruiti con attenzione, nelle relative cause, origini, responsabilità". Con un comunicato del legale spiega inoltre che "le vicende che negli ultimi giorni stanno interessando la società U.S. Ancona S.r.l. impongono di intervenire in prima persona presso le sedi istituzionali e nel dibattito pubblico, anche a tutela della mia onorabilità e del mio operato". L'imprenditore spiega poi d'aver raccolto l'invito del sindaco di Ancona a un prossimo incontro, "che potrà celebrarsi allorché sarò presente di persona in Italia per tentare di gestire al meglio la situazione venuta purtroppo - e contro ogni mia intenzione e volontà - a crearsi".

A fronte della diffusione di notizie e informazioni "non veridiche e non rispettose della fedele evoluzione dei fatti - tiene a sottolineare -, ho ritenuto necessario incaricare professionisti di fiducia di rappresentarmi in via esclusiva anche nelle interlocuzioni con gli Organi di stampa, per cui ogni ulteriore e diversa fonte di promanazione di dichiarazioni a me riferite dovrà considerarsi indebita e non autorizzata".

Nocelli: “Ho fatto più di quanto avrei dovuto”

Oltre a Tiong, anche Roberta Nocelli ha affidato a un comunicato stampa il suo pensiero in merito ai giorni difficili che hanno attraversato l’Ancona. Che la sua avventura in città potesse finire in modo così brusco, non lo aveva preventivato nemmeno lei: oggi è una donna che si ritrova sola e smarrita, impotente dinanzi a un evento che ha assunto le proporzioni di uno tsunami.

E così, dopo cinque giorni di silenzio, ha scelto di affidare ad un lungo e dettagliato comunicato stampa il suo stato d'animo per la grottesca situazione che per l'ennesima volta ha coinvolto l'Ancona calcistica. Nella sua missiva, c'è anche spazio per una risposta al piccolo Nicolò, piccolo calciatore della Giovane Ancona che proprio i giorni scorsi aveva scritto all'amministratore delegato una lettera in cui si diceva deluso e amareggiato dal fatto che i suoi risparmi degli ultimi mesi per partecipare al camp estivo organizzato dalla società, siano andati in fumo.

Una lettera divenuta virale e a cui la Nocelli risponde così: "Ho letto la lettera del piccolo Niccolò, ha ragione: gli abbiamo rubato il suo sogno. Mi scuso con lui e con tutto il mondo dell'Ancona, mi scuso anche a nome di chi, in realtà, non ha capito cosa ha buttato via". Già, in poche ore sono stati spazzati via tre anni di sacrifici: "In questi tre anni qui ad Ancona, ho lavorato sempre per il bene della società e con il massimo rispetto verso i soci, verso ogni singolo tesserato e dipendente e verso ogni singolo tifoso. Non mi sono mai risparmiata. Questa stagione è stata lacrime e sangue dal punto di vista sportivo, per concludersi in gioia per la salvezza conquistata sul campo".

Ed è proprio dopo la salvezza acquisita con il pareggio con la Lucchese che l'ad aveva pensato di rassegnare le dimissioni: "Avrei dovuto dimettermi subito dopo la partita con la Lucchese; avevo raggiunto l'obiettivo più importante ma non ero soddisfatta di tutti gli altri aspetti: rapporti interni, ruoli ma non perché pensavo di non rispettare la scadenza federale. Il Presidente è stato con noi solo in quella giornata per poi ripartire l'indomani. Ho concordato con lui il mio viaggio ad Hong Kong. Non sono andata di certo per trattare la vendita dell'Ancona".

Proprio ad Hong Kong, nel corso dell'incontro con Tiong, la Nocelli aveva presentato le dimissioni al patron, respinte da quest'ultimo, proprio perché egli stesso la reputava una figura fondamentale all'interno del club: "Ad Hong Kong, alla luce degli eventi dell’intera stagione, ho presentato al Presidente e al consigliere Postacchini le mie dimissioni, mettendo Tony Tiong nella condizione di scegliere un amministratore e un direttore generale di sua fiducia. Non ho chiesto una buonuscita; ho solo chiesto a lui di individuare le persone che avrebbe ritenuto opportune; gli ho chiarito che io avrei potuto collaborare oppure andare via senza nessun problema, sottolineando che io non avevo un contratto a scadenza. Il Presidente mi ha detto di aver bisogno di me e non voleva un altro amministratore, pertanto ho fatto delle richieste precise sulla gestione finanziaria, sportiva e organizzativa. Abbiamo parlato delle somme necessarie per le scadenze, dei fornitori da pagare. Mi ha detto che la cifra necessaria era importante [...]. Ha anche aggiunto che visti i tempi strettissimi io e la segretaria avremmo dovuto lavorare duramente, cosa che peraltro facevamo ogni giorno. Nelle settimane successive ho sollecitato più volte il pagamento delle somme per la fideiussione, che infatti, poi, è stata emessa e che ho provveduto a consegnare personalmente in Lega (addirittura in anticipo rispetto alla scadenza del termine), in aggiunta a tutta la documentazione già depositata in Lega Pro, almeno una settimana prima, completando cosi l'iter d'iscrizione al campionato".

La mancata iscrizione in Serie C

Ma come si è arrivati a non iscrivere la squadra in Serie C? La Nocelli prova a ricostruire le tappe di questi ultimi giorni di follia: "Nella giornata di venerdì 1° Giugno sono arrivati altri fondi e il Presidente aveva rassicurato per altri fondi in arrivo lunedì 3 Giugno. Lunedì 3 Giugno, i fondi che dovevano arrivare da parte del Presidente non risultavano pervenuti sul conto e quindi ricominciavo a sollecitare anche attraverso una mail al consiglio di amministrazione e tenendo informati i soci. Martedì mattino ore 3.00, il Presidente ribadiva a me e all'altro consigliere Postacchini circa la possibilità di un investitore e che i fondi sarebbero arrivati dall'Italia altrimenti non ci sarebbe stato il tempo utile per il trasferimento, chiedendomi l'orario di chiusura delle banche. Nell'arco della giornata si susseguivano telefonate anche con altri interlocutori di sua fiducia, fino a quel momento a me sconosciuti, per monitorare la situazione. Nella pausa pranzo, convinta nella bontà degli eventi, mi precipitavo a Matelica per lasciare in banca le distinte dei bonifici da fare in modo istantaneo, poiché dopo le 13 i bonifici disposti dal portale avrebbero preso valuta 5 Giugno. I fondi non sono mai arrivati. Le ore passavano e la disperazione si moltiplicava. Avevamo organizzato un incontro con i tecnici del settore giovanile con mister Boscaglia, ma la circostanza purtroppo ci costringeva a parlare di altro. Alle 22 venivo contattata da una persona, che a sua volta mi permetteva di interagire con un imprenditore disposto a investire nell'U.S. Ancona, ricevevo la contabile del bonifico che è anche depositata in COVISOC e speravo con tutta me stessa di poter fare un miracolo. Non ho mai detto di aver inviato i bonifici ai giocatori alle 23.59 e soprattutto non è mai arrivato un ordine dalla questura per mostrare un qualsiasi palliativo per calmare i tifosi. La mattina seguente, insieme ad altre persone, cercavamo di capire se tutto fosse andato a buon fine, ma l'operazione non era riuscita. Questi sono i fatti e la conseguenza è che l'Ancona non parteciperà al prossimo campionato di Serie C".

Il tutto, spiega la Nocelli, nonostante le ripetute rassicurazioni di Tiong, che continuava a confermare i suoi impegni sia per quanto riguarda i pagamenti ai tesserati, che il discorso sul famoso centro sportivo, nonché la sua volontà nel confermare mister Boscaglia. Nulla quindi che lasciasse presagire ad un disimpegno improvviso dello stesso Tiong: "Ad oggi ci sono ancora io che sto lavorando con Lega Pro e con il commercialista per far in modo che se ci siano persone interessate a questa società non si perda l'occasione di salvare il salvabile". Si chiude quindi nel modo peggiore un'esperienza nata tre anni fa all'ombra del Guasco sotto auspici di tutt'altro tipo: "Nel mio ruolo più di quello che ho fatto, oltre il possibile, non avrei potuto. Questo mio comunicato non restituisce la serie C all'Ancona e nemmeno è una difesa personale. Sto passando l'inferno, come tutti. Ho perso il mio sogno, il nostro sogno quello per cui ho trascurato i miei figli. Perché per me non era solo un lavoro, era la mia famiglia, la mia casa". Giù il sipario: ma siamo sicuri che questo thriller si arricchirà (purtroppo) di altri capitoli.