MARINA VERDENELLI
Cronaca

Ancona, caccia al killer. Uscito con l’immondizia. È evaso dal carcere

Da due giorni si cerca un albanese di 45 anni: non aveva scorta, è polemica. Condannato in Italia per rapina e spaccio, nel suo Paese anche per omicidio.

Da due giorni si cerca un albanese di 45 anni: non aveva scorta, è polemica. Condannato in Italia per rapina e spaccio, nel suo Paese anche per omicidio.

Da due giorni si cerca un albanese di 45 anni: non aveva scorta, è polemica. Condannato in Italia per rapina e spaccio, nel suo Paese anche per omicidio.

Era fuori dal muro di cinta perché da tre mesi ammesso a lavorare come addetto delle pulizie, nella parte esterna del carcere. Si occupava di pulire gli uffici amministrativi, il cortile e faceva anche attività agricola nei vicini campi in concessione alla struttura per tenere impegnati i reclusi, una zona senza recinzione. Un detenuto che beneficiava dell’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario, quello che autorizza a uscire senza scorta né sorveglianza per motivi di lavoro. Sfruttando questa libertà, giovedì mattina, Xhevdet Plaku, albanese, 45 anni il 7 aprile, ha approfittato per fuggire via e far perdere le proprie tracce. L’evasione è avvenuta al carcere di Barcaglione, ad Ancona. Non erano ancora le 9 – come è emerso poi dalle telecamere di sorveglianza che non sono state visionate in tempo reale –, quando il 45enne si è allontanato passando per i campi. Poco prima aveva buttato un sacchetto della spazzatura nei cassonetti esterni. L’ipotesi investigativa è che abbia avuto almeno un complice ad attenderlo fuori per aiutarlo a sparire. L’allarme è stato dato poco prima di mezzogiorno, durante la conta di metà giornata a cui sono sottoposti i detenuti. Tre ore di vantaggio, durante le quali potrebbe essere arrivato ovunque. Le ricerche, a cui hanno partecipato a tappetto anche polizia e carabinieri, hanno interessato subito le zone limitrofe ad Ancona, comprese stazioni di bus e treni, con una nota segnaletica estesa prima alle Marche e poi a tutta Italia. C’è un mandato di cattura anche internazionale.

Plaku ha un curriculum criminale di rilievo. In passato, stando alle cronache albanesi, è stato accusato di due omicidi. Uno in Italia, provincia di Savona, nel 2000, vittima un connazionale. Per questo era stato estradato dall’Albania nel 2013, ma per quell’omicidio sarebbe stato assolto. L’altro delitto risale al 2003, in Albania, e in questo caso Plaku avrebbe avuto una condanna a 22 anni. Inoltre, sarebbe considerato un punto di riferimento per il traffico internazionale di stupefacenti. Dal 2020 era in carcere, prima a Montacuto, poi trasferito a Barcaglione per un cumulo di pena di 7 anni. Gli mancavano due anni da scontare, almeno in Italia, e sarebbe uscito. Ad Ancona ha parte della famiglia, il primo posto dove è stato cercato. Il beneficio a lavorare esternamente era stato concesso dalla direttrice del carcere previo parere di una commissione fatta da educatori, che aveva ritenuto idoneo il soggetto. Il provvedimento è diventato esecutivo solo dopo il consenso del magistrato del tribunale di Sorveglianza. Non si ravviserebbero responsabilità per ora da parte di polizia e direzione, ma per l’evasione la Procura ha aperto un fascicolo. Il Sappe definisce la vicenda "grave, porta alla luce le priorità della sicurezza spesso trascurate".