Ieri la firma condivisa tra autorità, compagnie e agenzie marittime, dal 1° novembre il via all ‘Ancona Blue Agreement’ per migliorare ulteriormente la sostenibilità ambientale grazie a un calo delle emissioni delle navi in arrivo al porto e in partenza verso Albania, Croazia e Grecia. L’accordo volontario è stato sottoscritto da Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale, Capitaneria di porto di Ancona, Comune di Ancona, compagnie di navigazione dei traghetti e delle crociere e agenzie marittime. Il documento prevede l’anticipo di sei mesi dell’obbligo di utilizzo di combustibili per le navi con un tenore di zolfo allo 0,1%, previsto dalla Convenzione internazionale Marpol 73/78 in tutto il mare Mediterraneo dal 1 maggio 2025: "Una delle novità importanti _ ha detto l’ammiraglio Vitale, comandante della capitaneria di porto _ è che il cambio di carburante o l’entrata in funzione dello scrubber (un filtro per abbassare le emissioni, ndr.) avverrà non in porto, ma in mare aperto, a 8-10 miglia marine dallo scalo. L’accordo è aperto anche ad altre compagnie, in particolare quelle che si occupano dei container; lunedì ho un incontro importante in tal senso. L’impegno riguarda altre best practice, a partire dalla riduzione della fumosità immessa nell’ambiente, al netto della tipologia di carburante". Tra i firmatari ci sono anche Adria Ferries e Frittelli Maritime gestite da Alberto Rossi che all’epoca del precedente agreement, datato novembre 2018, era stato firmato subito da tre compagnie di navigazione (Adria Ferries, Jadrolinjia e Grimaldi) e successivamente si erano aggiunte le altre: "Proprio qui sta una delle sensibili differenze col passato _ spiega Alberto Rossi che preferisce non entrare nella polemica politica innescata dal ‘Blue agreement’ _, vista la presenza di tutti gli enti, portuali e non, previsti, compreso il Comune di Ancona, ma soprattutto di tutte le compagnie di navigazione e le agenzie marittime, senza dimenticare le crociere. Ecco perché si tratta di una bella iniziativa, perché dimostra la sensibilità di tutti gli operatori, a partire dal sottoscritto, sul tema ambientale e delle emissioni e la grande coesione tra i vari attori portuali. Temi su cui noi puntiamo molto anche con investimenti importanti, vedi il progetto Eagle. L’altra novità rispetto al documento del 2018 riguarda l’aspetto tecnico perché allora ci si riferiva a un carburante dal contenuto di zolfo cinque volte più elevato rispetto a oggi. Ora, come allora, si anticipa una norma che presto (maggio 2025, ndr.) diventerà obbligatoria".
CronacaAncona blue agreement: "C’è un impegno condiviso"