Amici della musica, poker estivo: "Ma non saranno i classici concerti"

Il direttore artistico Fabio Tiberi racconta la rassegna "Oltre Confine" in quattro location suggestive

Amici della musica, poker estivo: "Ma non saranno i classici concerti"

Amici della musica, poker estivo: "Ma non saranno i classici concerti"

Gli Amici della Musica ‘Guido Michelli’ di Ancona calano un ‘poker’ estivo che fin dal titolo, "Oltre confine", tradisce la volontà di lasciarsi alle spalle gli steccati che spesso rischiano di ‘ingessare’ l’ascolto della musica colta. Il primo confine superato è quello della terrazza del Museo Archeologico: i quattro concerti (tutti alle ore 21) non si terranno più qui ma in altre tre sedi: Santa Maria della Piazza (dopodomani e mercoledì 3 luglio), Santa Maria di Portonovo (9 luglio) e la corte della Mole (17 luglio). Il mix di interpreti, programmi e location rende il ‘cartellone’, firmato dal direttore artistico Fabio Tiberi, di assoluto fascino, originalità e raffinatezza.

Maestro Tiberi, perché "Oltre confine"?

"Vogliamo andare oltre la formula del classico concerto: la prima parte, la seconda, l’interprete che si limita a suonare, senza un rapporto con il pubblico. L’idea è quella di dare a ogni singolo concerto un senso, magari legandolo a un racconto, a una piccola narrazione. Anche i luoghi contano, perché creano un’atmosfera. Unire luoghi e musica è un’opportunità da sfruttare, soprattutto d’estate".

E’ anche un modo per ‘attirare’ un pubblico diverso?

"Questi concerti sono un ottimo strumento per avvicinare persone che normalmente non seguono i nostri concerti. Anche per questo il programma è molto variegato".

Che dire del primo concerto di giovedì con Yume Zamponi?

"Lei è una straordinaria violinista italo-giapponese, di soli 19 anni, che ha appena vinto il Concorso Internazionale ‘Andrea Postacchini’. Alternerà brani per violino solo e altri in duo con la pianista Mari Fujino".

Il 3 luglio ci sarà un’altra giovane di grandissimo talento, Maria Salvatori.

"E’ la violoncellista scelta da Mario Brunello tra i partecipanti alla masterclass di alto perfezionamento ‘I Suoni dei Borghi’ che organizziamo a San Ginesio. Suonerà brani significativi del repertorio per violoncello, estratti di suite dal ‘700 al contemporaneo, ‘spiegandoli’ al pubblico. Si va da Bach a Hindemith, da Gubajdulina a Cassadò".

A Portonovo ci saranno il percussionista Alfredo Laviano e la violoncellista Mayke Rademakers. Un abbinamento non consueto.

"Laviano suona anche le pentole... Sarà un concerto molto basato sull’improvvisazione. E’ un esempio di come andare oltre il confine della musica classica tradizionalmente intesa".

E per il gran finale alla Mole? "Avremo un importante focus sulla musica francese tra ‘800 e ‘900, con il soprano Jennifer Turri, il baritono Martin Csölley e i pianisti Ludovico Falqui Massidda e Mayaka Nakagawa. Con Debussy, Ravel, Saint- Saëns e Fauré si hanno i primi tentativi di andare verso nuovi linguaggi, dove spiccano l’uso del timbro, il gusto della nuance".

Raimondo Montesi