ANDREA MASSARO
Cronaca

Alluvione ad Ancona, il racconto choc di un sopravvissuto: “Io, travolto dal fiume nell’auto piena d’acqua: ho pensato di morire”

La drammatica testimonianza di Noel, dipendente della Croce Rossa: “Ho avuto la freddezza di tagliare la cintura di sicurezza e liberarmi”

L'auto in cui è rimasto intrappolato. Sotto, Noel Martin Wedard, 35 anni, dipendente della Croce Rossa

Qui a fianco, l’auto in cui è rimasto intrappolato. Sotto, Noel Martin Wedard, 35 anni, dipendente della Croce Rossa

Ancona, 20 settembre 2024 – Un film dell’orrore. Di quelli claustrofobici. Noel Martin Wedard, 35 anni, dipendente della Croce Rossa di Ancona, l’ha vissuto sulla sua pelle. Alle 7.30 di mattina, di ritorno dalla notte trascorsa al lavoro, sulla strada verso la sua abitazione di Offagna. “Quando sono arrivato all’altezza del ponte dell’Aspio, quello dell’autostrada per intenderci, le strade erano già cariche d’acqua. Mai avrei potuto però immaginare quel che ho visto poco dopo”. Sotto il ponte c’erano almeno quattro metri d’acqua.

L’Aspio era già abbondantemente esondato sotto la furia di un bomba idrica che non lasciava respiro. “Davanti a me – racconta Noel – avevo una macchina di colore rosso. E’ arrivata un’ondata alta come minimo due metri. Quella davanti a me si è impennata ed è stata scaraventata contro un muro in verticale. A me è andata peggio. La piena mi ha travolto e mi sono ritrovato immerso nel torrente. Chiuso in macchina – continua Noel raccontando il suo dramma con un filo di voce dal letto della sala emergenza di Torrette – con l’acqua che entrava dalle fessure, nonostante i finestrini chiusi. Immagina la scena. Non potevo fare niente. Io ho pensato di morire, non avevo vie d’uscita”.

Tanti anni da volontario prima e dipendente poi della Croce Rossa hanno insegnato tanto a Noel sul fronte del soccorso. “Ho avuto la freddezza in quel momento di tagliare la cintura di sicurezza con un tagliacinghie che per lavoro porto sempre con me. Facendo il soccorritore sapevo come si faceva. Ho sganciato lo sportello e spostando la macchina nell’acqua con l’aiuto di un albero me l’ha fatta riemergere. A quel punto sono riuscito a salire sul tettuccio. Sono rimasto un’ora e mezzo in quelle condizioni. Sono stato salvato dal nucleo sommozzatori di Napoli dei vigili del fuoco. La centrale operativa del 118 è stata fondamentale. L’operatrice, Consuelo, mi ha tenuto al telefono per rassicurarmi e darmi consigli su cosa dovevo e non dovevo fare”. Noel riesce a intravedere, dopo tanta attesa, il mezzo dei vigili del fuoco. “Non riuscivano ad avvicinarsi a me per la forte corrente. Mi sono tuffato dal tetto della macchina e con loro siamo usciti dall’acqua. E’ stata un’impresa, anche per loro. Poi la Croce Rossa ha fatto un rendez vous a metà strada tra l’Aspio e il punto di soccorso. Una jeep mi ha caricato e mi ha portato via. Sono svenuto perché ero in ipotermia”.

Il racconto di Noel è da brividi: “Era buio, mi sembrava di morire. L’acqua entrava dappertutto. E’ stato terribile, una cosa che non potrò mai dimenticare. Quando sono stato travolto dall’ondata ho visto fango, rami, pezzi di mobili. C’era di tutto”. Noel è stato portato a Torrette. Gli hanno fatto Tac, risonanza, una lavanda gastrica perchè ha bevuto molto nel tentativo di salvarsi la vita. La sua Audi, spazzata via dalla furia dell’acqua “si è riempita in meno di 45 minuti. In un quarto d’ora neanche tutta la zona dell’Aspio era sommersa. Allucinante”.