REDAZIONE ANCONA

Alluvione, l’Aspio fa ancora paura: "Ecco due milioni per fiumi e fossi"

L’assessore Aguzzi promette verifiche anche per il Vallone di Offagna dopo le proteste dei residenti

L’assessore Aguzzi promette verifiche anche per il Vallone di Offagna dopo le proteste dei residenti

L’assessore Aguzzi promette verifiche anche per il Vallone di Offagna dopo le proteste dei residenti

"C’è un progetto da 2 milioni di euro, già finanziato, per la pulizia dei fiumi e dei fossi ed è compreso anche il territorio dell’Aspio. E’ tutto in mano al Consorzio di Bonifica che inizierà i lavori a febbraio. Se piove ancora? Chiederò di fare una verifica prima per il vallone di Offagna". Parola dell’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi. Qualcosa potrebbe muoversi per far dormire sonni tranquilli alla famiglia Bussolari che sul Carlino di ieri ha raccontato una situazione paradossale che sta vivendo dall’alluvione che si è abbattuta sull’Anconetano a settembre scorso. L’abitazione dei Bussolari, che con la piena del fiume Aspio è diventata una diga e hanno dovuto buttare via cinque automobili portate via dall’acqua e dal fango, è a ridosso di un fosso alimentato dal fiume dove dopo l’alluvione nessuno ha messo mano. Tutto quello che l’ondata di maltempo ha portato dentro il fosso, trascinato dalla forza dell’acqua, è rimasto lì: tronchi, rami, detriti di ogni tipo che potrebbero costituire un tappo nel caso piova di nuovo parecchio e all’improvviso.

Vanessa Bussolari, una dei componenti della famiglia che abita in via Liscia 9, al vallone di Offagna, rimasta seriamente danneggiata dall’alluvione di settembre, aveva spiegato la paura che lei e la sua famiglia hanno non avendo visto nessun intervento, a distanza di due mesi, sul fosso maledetto. "Lo guardiamo a vista – aveva detto al Carlino – la nostra situazione è rimasta tale e quale a due mesi fa. Perché nessuno interviene?". Qualcuno ora dovrebbe intervenire, quanto meno a fare una verifica come annunciato dall’assessore Aguzzi. "Sopralluoghi dopo l’alluvione – aggiunge l’assessore – sono stati fatti per vedere se c’erano alberature che intasavano il flusso dei fiume a valle e dove sono state viste emergenze è stato fatto un primo intervento. Per quel fosso specifico chiederò una verifica. Devo ricordare però che non c’è stato un corso d’acqua pulito negli ultimi 60 anni e non si può arrivare dappertutto. Prima di tutto perché la normativa non consente più di tanto se no arriva la forestale che ci ammanetta tutti se togliamo alberi, poi non ci sono stati i soldi, stanzianti invece negli ultimi due anni dal govemo Meloni. L’alluvione non ci ha dato il tempo di intervenire. Ora, dalle Terme dell’Aspio a risalire, nella zona a monte, ci sarà per due chilometri un’opera di pulizia e questa riguarderà anche i fossi, nello specifico quello del vallone di Offagna dovrebbe essere il fosso Marganetto, è compreso. Saranno ripuliti da vegetazione in eccesso, rami, tronchi e sarà effettuata anche una rifilatura dell’argine. Non si metterà mano solo al legname ma anche al terriccio insomma". Da febbraio.

Marina Verdenelli