"Ricordo il salvataggio della prima donna. Eravamo a Camerano per la rottura dell’argine del torrente Aspio. Stavamo transitando sulla Statale 16, tra la zona commerciale e quella industriale, quando siamo saliti sul cavalcavia e in quell’istante abbiamo visto un’auto trascinata via dalla piena. Si è anche ribaltata su un fianco. All’interno c’era una persona. Ma c’erano anche due vigili del fuoco pronti con i dispositivi di protezione idonei per entrare in acqua e, a nuoto, l’hanno raggiunta e salvata". Ad emergenza conclusa saranno 25 (23 più due) le persone salvate nell’alluvione del settembre scorso. Tra queste, la signora recuperata dall’ondata di acqua e fango descritta da Simone Pirchio, caposquadra del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Ancona, poi portata al sicuro con un mezzo anfibio.
Proprio ieri, nella sede centrale di via Bocconi, il comandante Pierpaolo Patrizietti e il vicario Angelo Ursini hanno voluto ringraziare quei vigili del fuoco per il loro impegno, conferendo attestati di riconoscimento non solo al personale operativo impegnato nelle attività di soccorso durante la calamità nell’Anconetano, dal 18 al 23 settembre, ma anche a coloro che si sono distinti per essere intervenuti in altre situazioni di pericolo quando liberi dal servizio. Perché i supereroi vestono la divisa, anche quando non la indossano. "Siamo abituati ad intervenire nelle emergenze – ha raccontato Pirchio al Carlino –. Stavolta non ci sono state vittime. Ma è chiaro che certi pensieri affiorino".
Si pensi all’alluvione del 2022, che di vittime ne fece 13. Il doppio, invece, sono state le persone messe al sicuro dai vigili del fuoco due mesi fa. Quando le strade si sono trasformate in fiumi e case, imprese e auto sono state travolte. "Ricordo le difficoltà riscontrate, la durate e le tipologie di operazioni – ha proseguito –. Venivamo da una notte lunghissima, quella tra il 18 e il 19 settembre, quando siamo riusciti a salvare la prima donna: eravamo di passaggio, è stato un caso ma decisivo". Con lui, quel giorno, la squadra composta da Michele Marinelli, Mauro Michelangeli, Diego Sabbatini, Leonardo Ognisanti e Luca Santolini. L’altra squadra meritevole di encomio, sempre per aver salvato 23 persone, quella formata da Angelo Moroni, Renato Ripanti, Maurizio Barchiesi, Alessandro Morbidoni e Tiziano Gambi. Protagonista, invece, del salvataggio di due persone è stata la squadra guidata dal caposquadra esperto Mauro Maccari con Alessio Mandolini, Giacomo D’Ettorre, Marco Scortichini e Ivan Brunelli. "Ci trovavamo in corrispondenza dell’Aspio e abbiamo visto due persone in netta difficoltà – ha spiegato Maccari –. Erano in balia della corrente, quando il torrente straripato le stava portando via. Ci sono volute molte ore di lavoro, la situazione era critica e anche grazie ai colleghi di Napoli siamo riuscite a metterle in salvo".
Decisive le tecniche speleo alpino fluviali per far calare i vigili del fuoco dall’alto del ponte dell’autostrada e recuperarle. L’umanità di Maccari: "Nei loro occhi abbiamo visto la paura vera. Lo sguardo di chi pensava di non farcela. Salvargli la vita, per noi, è impagabile". Inoltre sono state messe in sicurezza le altre persone che, nella concitazione, cercavano (invano) di transitare nelle strade invase. Patrizietti e Ursini hanno infine inviato ringraziamenti alle Direzioni regionali Campania e Lombardia per la robusta collaborazione.