A quasi tre mesi dall’alluvione del 19 settembre è ufficiale la conta dei danni, almeno per quanto riguarda il martoriato stadio Amadio. "Per entrambi i campi – afferma l’assessore allo sport, Ilenia Orologio – ci vorranno circa 150mila euro". È questo il preventivo di spesa per sistemare il sintetico del terreno di gioco principale e dell’antistadio, ma ad oggi non sono noti tempi di intervento. Aspetto fondamentale, questo, che si lega alla necessità di reperire risorse.
"Stiamo cercando una soluzione nel più breve tempo possibile – la schiettezza dell’assessore – al fine di rimetterlo a disposizione. Certo è che non saranno lavori semplici". Nel dettaglio: nel campo principale dovrà essere sollevato il tappeto – devastato dall’ondata di acqua e fango – e si dovrà poi agire per livellare il sottofondo, deteriorato, prima di poter stendere nuovamente il manto erboso sintetico. Nel campo secondario, invece, una volta tolto il tappeto sintetico, saranno anche rimosse alcune radici delle alberature che circondano l’impianto. Serviranno circa 120mila euro per il principale e altri quasi 30mila per quello più piccolo.
Nel mentre lo stadio Amadio resta interdetto. L’unico della città, dopo la calamità. Come noto, i tesserati delle tre società sportive (Falconarese, Castelfrettese e Palombina Vecchia) che lo utilizzavano, dalle prime squadre alle giovanili, stanno proseguendo l’attività tra Roccheggiani (sovraffollato, con l’erba vera in condizioni fatiscenti e con i noti problemi per la tribuna ancora da completare) e Neri, nonché il "vicino" Fioretti, tornato disponibile nei giorni successivi all’alluvione. Altri gruppi, invece, erano stati dirottati tra Collemarino (dove a tutt’oggi gioca la gloriosa Falco, in Seconda Categoria) e Camerata Picena (nel caso di alcuni gruppi di ragazzini).
Per Orologio, l’aspetto positivo è che "si potrà lavorare su un impianto che purtroppo resta chiuso, ma questo non comporterà disagi durante gli interventi per le attività sportive, che sono state trasferite altrove. Comprendiamo i loro problemi, l’auspicio è di riuscire a intervenire nel breve periodo". Di sicuro non prima dell’anno nuovo. Chissà allora che si guardi, piuttosto, a restaurare lo stadio Amadio entro la fine della stagione calcistica, solitamente programmata tra maggio e giugno. Al momento l’assessore Orologio non si sbilancia.
Nel frattempo, sempre in tema di alluvione, da domenica (15 dicembre) sarà operativa la piattaforma regionale dove inserire i dati dei danneggiati, privati e imprese. Un’operazione propedeutica all’erogazione dei primi ristori. Un momento, questo, molto atteso dalla comunità di Castelferretti, finita (ancora) sott’acqua.