GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Allagamenti e danni. Un’altra allerta meteo, chiusi scuole e parchi: "Limitate spostamenti"

Da Ancona alla provincia molti i Comuni che hanno emesso ordinanze. Il livello dell’emergenza oggi passa da giallo ad arancione in tutta la regione.

Allagamenti e danni. Un’altra allerta meteo, chiusi scuole e parchi: "Limitate  spostamenti"

Da Ancona alla provincia molti i Comuni che hanno emesso ordinanze. Il livello dell’emergenza oggi passa da giallo ad arancione in tutta la regione.

Alle ultime 24 ore di passione per le copiose piogge, seguirà un’altra giornata da vivere in apnea, forse addirittura peggiore: quella odierna. Motivi per i quali, nel pomeriggio di ieri, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti ha firmato un’ordinanza con la quale è stata disposta, per oggi, "la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, Università e nidi d’infanzia". Ma non basta: anche parchi, aree verdi e giardini pubblici non recintati fino ai cimiteri rimarranno interdetti. Un unicum per il capoluogo, ma che dà bene misura della situazione da non sottovalutare. D’altronde la Protezione civile della Regione Marche è stata chiara, dopo gli ultimi bollettini, con i quali è stato innalzato (dalla mezzanotte) il livello di allerta da giallo ad arancione per possibili criticità idrauliche e idrogeologiche, con possibili piogge, temporali, vento e mare che continueranno ad imperversare nella fascia costiera. Il provvedimento di Ancona, anticipato dai municipi di Osimo, Jesi, Senigallia (dove il fiume Misa resta osservato speciale), Trecastelli, Agugliano, Polverigi, Camerano, è stato riproposto – relativamente alla sospensione delle attività didattiche – anche da Falconara, Monte San Vito, Chiaravalle, Montemarciano, per citare alcune delle città che si sono mosse (quasi) all’unisono. E la lista, con l’andare delle ore, si è allungata.

Due, anzi tre i fattori scatenanti. Le previsioni odierne: pessime. Il carico di precipitazioni cadute in un mercoledì nero, in grado di determinare allagamenti e disagi diffusi. Gli avvertimenti delle autorità riunite nel Centro operativo regionale, convocato dal governatore Francesco Acquaroli. Vista l’intensificazione dei fenomeni tre le 18 e le 20 di ieri, il Cor si è riunito ancora sul tardi, dopo un aggiornamento con l’Unità di crisi del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Perché il maltempo ha picchiato forte su tutte le Marche affacciate sull’Adriatico. Di qui gli appelli alla prudenza e a limitare le uscite. Tra questi quello di Silvetti, "invito la popolazione a limitare per quanto possibile gli spostamenti all’esterno durante l’emergenza meteorologica solo per quanto strettamente necessario", ma fatto proprio anche dai sindaci della provincia.

Una provincia vessata, ieri, dalla Riviera del Conero alla Spiaggia di velluto. Passando per Ancona che ha annaspato sott’acqua: alle 12.30 erano caduti ben 60 millimetri di pioggia. Tra le situazioni più critiche, quelle registrate alla Baraccola e all’Aspio. Qui il fango proveniente dalle campagne ha intasato strade e caditoie. Sono stati gli stessi residenti a riaprire i tombini per favorire il deflusso. Un principio di allagamento al Piano. Uno smottamento significativo è stato invece registrato a Sappanico. Chiusi i sottopassi di via Caduti del Lavoro (non transitabile) e via Macerata (riaperto). Viabilità a singhiozzo. In azione decine e decine di vigili del fuoco (anche da fuori regione), forze di polizia, soccorritori, volontari di Protezione civile, operai e tecnici comunali. Convocato al mattino il Centro operativo comunale che "resta a tutt’ora aperto – ha chiarito il vicesindaco con delega alla Protezione civile Giovanni Zinni –. Continueremo il monitoraggio anche perché sono previste nuove intense precipitazioni". Un’altra giornata in apnea.