REDAZIONE ANCONA

Alberi tagliati a Portonovo. Il Parco finisce nel mirino: "Nessuna trasparenza"

Il WWF Marche attacca: "L’Ente ci ha convocati per spiegare le sue ragioni, ma doveva avvenire prima. Non è solo una mancanza di comunicazione".

Il WWF Marche attacca: "L’Ente ci ha convocati per spiegare le sue ragioni, ma doveva avvenire prima. Non è solo una mancanza di comunicazione".

Il WWF Marche attacca: "L’Ente ci ha convocati per spiegare le sue ragioni, ma doveva avvenire prima. Non è solo una mancanza di comunicazione".

Il taglio degli alberi a Portonovo nella zona delle Terrazze, per la realizzazione di un temporaneo campo da tennis utile per le riprese di un film con Favino, proprio non va giù. Dopo proteste, indagini dei carabinieri forestali, spiegazioni arrivate dalla produzione della pellicola e dal Parco del Conero, è proprio quest’ultimo a finire nel mirino del WWF Marche. Il delegato regionale Tommaso Rossi, esprime la sua ferma opposizione al nulla osta rilasciato dal Parco del Conero per l’abbattimento di oltre 20 alberi di leccio: "Questa decisione non solo colpisce un patrimonio naturale prezioso, ma solleva anche gravi preoccupazioni riguardo ai metodi e alla trasparenza di un ente, il Parco, che ha il compito di tutelare l’ecosistema locale e non certo le ricadute turistico-economiche di un’area già fin troppo antropizzata, e che non ha di certo bisogno della vetrina di un set cinematografico per far conoscere le sue bellezze naturali".

Secondo Rossi, in particolare, "stupisce che l’Ente di protezione del Parco del Conero, sempre molto attento al rilascio di ogni autorizzazione anche per piccole opere richieste dai cittadini, abbia escluso di attivare le procedure di Valutazione Appropriata per un intervento potenzialmente di notevole impatto sulla biodiversità. Pur essendo il parere positivo e il nulla osta subordinati al rispetto di una serie di prescrizioni, le stesse, non inserite all’interno di una procedura di valutazione di incidenza, sono prive di ogni incisività e possibilità di controllo o di sanzioni in caso di inadempimento e, di fatto, la realizzazione di tutti gli interventi di mitigazione indicati si fonderà soltanto sul ’buon cuore’ della Indigo Film".

Inoltre, secondo il Delegato Tommaso Rossi, "inadeguata sarebbe stata la comunicazione dell’ente Parco e dell’amministrazione comunale di Ancona riguardo a questa decisione. Non è stato dato il giusto spazio al dibattito pubblico e alla consultazione con le comunità locali e gli esperti, lasciando la cittadinanza all’oscuro di un tema così delicato. È fondamentale che le decisioni che riguardano il nostro ambiente siano prese in modo partecipato e trasparente, rispettando i diritti e le opinioni dei cittadini. Soltanto dopo le notizie apparse a seguito dell’autorizzazione, il Parco del Conero ha ritenuto di convocare le associazioni ambientaliste per spiegare le ragioni della scelta e ’tranquillizzarle’ sul fatto che secondo loro non ci sarebbero ricadute sulla biodiversità. Pur apprezzando in ogni caso questo confronto, e anche l’ammissione della necessità di evitare per il futuro di agire senza il previo coinvolgimento dei portatori di interessi, si ritiene sbagliato ridurre quanto accaduto a un mero problema di comunicazione, trattandosi invece di un vero e proprio problema di metodo”.