Agnello vuole le panchine dello stadio del Conero. Ma sono del Comune

Gli emissari dell’Us Ancona si sono presentati per prelevare anche poltroncine della sala stampa, materiale da campo e persino i pulmini che però sono di una società che l’ha dati al nuovo club. Anche un ricorso contro l’iscrizione in D.

Agnello vuole le panchine dello stadio del Conero. Ma  sono del Comune

Gli emissari dell’Us Ancona si sono presentati per prelevare anche poltroncine della sala stampa, materiale da campo e persino i pulmini che però sono di una società che l’ha dati al nuovo club. Anche un ricorso contro l’iscrizione in D.

Domani l’Ancona di Gadda gioca la prima gara ufficiale in Coppa a Recanati, ma dall’altra sera, dalla partita contro i Portuali, in città si parla anche e soprattutto dell’ultimo blitz degli emissari di Francesco Agnello. Sono arrivati nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso al Del Conero, presente anche la Digos, per recuperare quanto di loro proprietà, reclamando poltroncine, panchine, arredi vari, compresi quelli della sala stampa, materiale da campo e anche i pulmini che però non sarebbero i loro. Tralasciando il fatto che le immagini con cui gli incaricati dell’imprenditore di origini campane avrebbero dimostrato alla Digos che i mezzi in questione vengono ancora utilizzati dalla squadra di Gadda, riguarderebbero, invece, i pulmini di un’altra società calcistica anconetana che si occupa di settore giovanile, il primo pensiero di tanti tifosi è stato quello che riguarda le due panchine, rinnovate completamente durante il primo anno dell’era Canil e costate circa 20mila euro l’una.

Il dubbio è lecito: resteranno al loro posto o se le porteranno via gli uomini di Agnello? Il problema, però, non sussiste: sono state acquistate nel primo anno dell’era Canil dagli sponsor Mastergroup e Vimac che le hanno donate al Comune dorico. Dunque non sono di proprietà di Agnello & C. Sono dell’Us Ancona, invece, tutte le poltroncine della Sparco, quelle presenti in sala stampa come nello Sky Box e altrove, al pari di tutti gli arredi dell’area hospitality, ma anche altro materiale negli spogliatoi, come gli armadietti, o sul campo, come le porte da allenamento. Insomma: piaccia o no, Francesco Agnello ha il diritto di reclamare quello che è di sua proprietà e di tornarne in possesso per farne ciò che crede più opportuno. Ma le panchine non se le porterà via. Certo, la società di Polci e Marconi dovrà provvedere al più presto a dotare lo stadio di quanto necessario in vista del campionato: pare che l’Ancona-Matelica di tre stagioni fa, al suo arrivo al Del Conero, abbia acquistato materiale per circa 40mila euro per poter affrontare la prima stagione nel capoluogo. Sulla vicenda del blitz degli incaricati di Agnello è intervenuto ieri l’assessore agli impianti sportivi e ai rapporti con l’Ancona, Daniele Berardinelli: "Sono stato avvertito della visita stamattina – ha spiegato ieri – perché la cosa è stata gestita dagli uffici del Comune, e la persona contattata non aveva neanche il mio numero di cellulare. In tanti sono in ferie, in questi giorni. Quello che so è che era stata fissata una data di incontro con gli uffici comunali nei giorni scorsi, poi i legali di Agnello hanno chiesto un rinvio a mercoledì scorso, ma nessuno aveva dato il suo benestare. Noi non eravamo al corrente del loro arrivo, nessuno gli aveva risposto. Ad ogni modo le cose che sono loro torneranno a loro". Intanto i legali di Agnello hanno fatto ricorso al Tribunale federale nazionale della Figc contro l’ammissione della Ssc Ancona al campionato di serie D, ricorso che pare venga discusso il prossimo 29 agosto. Su questo Berardinelli appare tranquillo: "Abbiamo seguito le indicazioni che ci sono arrivate dalla Figc". Ricorso o no, la Ssc Ancona non potrà continuare a utilizzare materiale della vecchia società, sempre che lo stia davvero facendo. Ma le panchine, almeno quelle, resteranno al loro posto.

Giuseppe Poli