REDAZIONE ANCONA

Aggredita a casa da uno studente. La scuola avvia un’indagine interna

L’istituto Mannucci vuole vederci chiaro dopo che un 18enne ha preso a calci in faccia una residente. La 56enne che abita vicino al liceo aveva solo chiesto al ragazzo di spostarsi dall’ingresso dell’abitazione.

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ll luogo dell’aggressione e i vandalismi fatti nei muri della casa

Ancona, 4 dicembre 2024 – Prima la denuncia per lesioni con possibili strascichi penali, poi le conseguenze didattiche. Non si mettono bene le cose per il 18enne (neo maggiorenne) studente del liceo artistico ‘Mannucci’ di cui il Carlino si è occupato ieri. Una settimana fa, prima di entrare a scuola, per futili motivi, ha aggredito una donna di 56 anni residente in una via attigua all’istituto con calci sul volto e sul corpo provocando alla malcapitata 30 giorni di prognosi. Un fatto gravissimo, innescato solo dalla richiesta della donna di allontanarsi dalla proprietà privata e di non sedere sul ciglio del portone del condominio dove lei vive assieme alla sua famiglia. L’episodio è avvenuto sotto gli occhi di altri coetanei dello studente (una della compagnia ha testimoniato a favore della donna) e soprattutto di un funzionario di polizia fuori servizio che ha materialmente fermato il soggetto.

Dalla direzione dell’istituto scolastico frequentato dal giovane bocche cucite dopo un’iniziale intenzione di aprirsi: "C’è un’indagine in corso, non possiamo dire altro al momento" è stato l’unico commento che abbiamo ricevuto dalla scuola di via Michelangelo. Un istituto di ottimo livello che, ovviamente, è fuori da qualsiasi responsabilità per quanto commesso dal ragazzo mentre si trovava al di fuori delle mura scolastiche. Chiaro, tuttavia, che la dirigenza voglia sapere come siano andati i fatti, parlare con lo studente e con la sua famiglia prima di stabilire qualsiasi eventuale provvedimento, non necessariamente di punizione. Sarà un iter complessivo abbastanza lungo, al di là del procedimento che riguarderà l’aspetto penale.

La questura ha informato l’istituto scolastico, ma chi attende con interesse l’evolversi della vicenda è la vittima dell’atto increscioso e la sua famiglia. Oltre al singolo episodio, il nucleo familiare si attende anche una risposta di ordine pubblico, visto che lo slargo di via Canale (tra via Michelangelo e piazza della Libertà) dove vivono da settimane era diventato il luogo di ritrovo di studenti e studentesse, in alcuni casi molto agitati, di atti vandalici e anche di spaccio. Nei giorni successivi all’aggressione, come se niente fosse accaduto, gruppi di giovani hanno continuato e continuano a usare quella zona come punto di ritrovo, in particolare il mattino dalle 7,30 alle 8, ossia prima dell’inizio delle lezioni, e all’uscita della scuola all’ora di pranzo. La sera poi parte lo spaccio e anche su questo aspetto la questura vuole vederci chiaro.

p.cu.