Preside, prima donna sindaco ma soprattutto mamma del grande medico Carlo Urbani che morì per combattere la Sars. Figlio di cui ha parlato negli anni a migliaia di studenti. Si è spenta ieri a 96 anni, Maria Concetta Scaglione Urbani, mamma del grande medico di Castelplanio, il primo a identificare e classificare la Sars nel nel 2003 in Vietnam (oltre 700 morti), e che costò la vita anche a Urbani il 29 marzo dello stesso anno a Bangkok. Dopo la scomparsa del figlio Carlo, a seguito della Sars, è stata tra i fondatori dell’Aicu e ha ricoperto incarichi operativi nel direttivo come presidente e come consigliere. Ed è proprio l’Aicu–Associazione Italiana Carlo Urbani a ricordarla con commozione e a sottolinearne e condividerne l’impegno nella vita del paese, in particolare per i giovani, nella scuola e nell’associazionismo". "Maria Concetta, arrivata nelle Marche da Catania giovanissima professoressa negli anni ’50 – aggiungono – ha insegnato matematica ed è stata preside delle locali scuole medie coronando così il desiderio di vivere e agire come educatrice in supporto di bambini, bambine e delle loro famiglie. Il suo impegno per la comunità l’ha resa attiva anche nella vita politica e dal 1968 ha ricoperto la carica di sindaco per qualche anno. E ha fondato e partecipato attivamente all’Aicu". Fino agli ultimi anni ha percorso migliaia di chilometri, in lungo e in largo per l’Italia, per testimoniare chi era suo figlio, Carlo Urbani. Maria Concetta Scaglione, spesso in tandem con la moglie di Carlo, Giuliana, era una delle più importanti chiavi di lettura per comprendere cosa sia avvenuto a Castelplanio, piccolo paese in Vallesina, a partire dalla metà degli anni sessanta. "Carlo sapeva sognare", disse Maria Concetta a Vincenzo Varagona nel libro ‘Il medico della Sars’. Oggi alle 18.30 l’ultimo saluto nella chiesa di San Sebastiano Martire.
Sara Ferreri