E’ morto Massimo Massimo Pradella, direttore d’orchestra e staffetta partigiana, volontario della Libertà, presidente onorario della sezione ANPI Esquilino "Don Pappagallo". Ed è proprio l’Anpi a darne notizia. Nato ad Ancona il 5 Dicembre 1924 Massimo Pradella, 96 anni si è spento a Roma. Studia pianoforte con la madre e violino con lo zio, Giorgio Senigaglia. Si diploma giovanissimo in pianoforte , in violino e in composizione al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Si arruola volontario della Libertà nel neonato Esercito di Liberazione. "Il mio 8 settembre era cominciato ben prima, con l’approvazione delle leggi razziali - raccontava il maestro -. Avevo 14 anni, vivevo ad Ancona, il mio parroco aveva organizzato un concerto e su "La Voce Adriatica" comparve un articolo violento, in cui venivo definito mezzo sangue per parte di madre, di cognome Senigaglia. Continuava con accenti provocatori rivolti non solo a me ma agli ebrei in generale. La mia famiglia, preoccupata, si trasferì a Roma. Amo questa città anche perché mi ha salvato. E oggi nonostante gli echi nostalgici, i rigurgiti di quella cupa stagione, temo soprattutto gli indifferenti". Dapprima violinista e compositore, si dedica alla direzione d’orchestra su esortazione di Bruno Walter. Dal debutto nel 1954 a Roma inizia una attività concertistica che lo porta in tutta Europa, in America e in Asia. Dal 1959 al 1990 è stato direttore stabile alla RAI (Orchestra Sinfonica di Torino, Orchestra Scarlatti di Napoli, Orchestra Sinfonica di Roma). Si dedica in particolar modo all’esecuzione di musica del Novecento. Ha collaborato con noti solisti come, ad esempio: Arrau, Kempff, Kogan, Fournier, Accardo, Ughi, Pollini, Horszowski, Kirkpatrick.
CronacaAddio a Pradella, staffetta partigiana