PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Addio a "Bobo" Montillo. Il manager che non aveva mai dimenticato Ancona

Il ricordo commosso dell’amico Paolo Marasca, ex assessore alla Cultura. Nel 2018 gli fu diagnosticata una malattia che non lo ha più mollato

Roberto Montillo lavorava per una multinazionale olandese

Roberto Montillo lavorava per una multinazionale olandese

Ancona, 14 novembre 2024 – "Poi le vite prendono le loro strade e magari ci si incrocia poco. Ma l’amicizia che nasce in quegli anni ha una grana speciale, diversa da tutte quelle precedenti, e dalle successive. Forse perché è l’ultima occasione di essere totalmente disinteressati. Di legarsi perché sì, e basta. E c’è sempre la sensazione che un giorno si starà su un paio di sedie a chiacchierare del bel tempo andato. Invece no. Addio Bobo". Una dedica commossa e toccante quella che l’ex assessore comunale Paolo Marasca ha voluto pubblicare sul suo profilo social ieri per ricordare Roberto Montillo, manager anconetano morto ieri mattina nella sua casa di Roma. Montillo, 57 anni, aveva lasciato la dorica una trentina di anni fa, ma era sempre rimasto legato ad Ancona.

Lo ha stroncato una lunga e durissima malattia. Il funerale è stato fissato per domani in una chiesa del Salario, ma sabato mattina, proprio a favore dei tanti amici e delle tante persone che lo conoscevano nel capoluogo dorico, è stata organizzata una cerimonia in ricordo. L’evento si terrà nella Sala del Commiato del cimitero di Tavernelle (ore 10). Per ripercorrere la vita di Roberto ‘Bobo’ Montillo, il Carlino ha parlato con il fratello Marco: "Nella vita di mio fratello ci sono state un paio di circostanze in cui lui è stato davvero vicino a tornare ad Ancona, per lavorare e per vivere, ma poi non ne s’è fatto più nulla - ricorda Marco Montillo, unico parente diretto -. Il desiderio di tornare è stato fortissimo, ma avrebbe dovuto cambiare lavoro e avviare un nuovo percorso lasciando ciò che stava facendo e e ha sempre fatto a Roma.

Alla fine, dopo trent’anni vissuti nella capitale, si è fatto lì una nuova vita, con nuovi amici, ma le origini anconetane non le ha mai dimenticate e le testimonianze di affetto che mi sono arrivate ne sono la conferma. Tutto è andato bene fino all’estate 2018, quando poi gli è stata diagnosticata la malattia che non lo ha più mollato. Ad aprile scorso la fine di ogni speranza, fino a stamattina (ieri, ndr.) alle 5,30 quando ha smesso di soffrire".

Roberto Montillo, molto credente, ha fatto le scuole medie dalle suore e poi ha frequentato con successo il liceo scientifico ‘Savoia’. A seguire la carriera universitaria alla facoltà di economia e commercio e poi subito l’ingresso nel mondo del lavoro con la Kpmg, la grande azienda olandese che si occupa di servizi alle imprese: "Roberto ha lavorato molto sui bilanci d’azienda per marchi prestigiosi come Fiat e Wind-Tre e nel 2016 ha optato per un cambio di vita professionale, ossia lasciare la Kpmg per mettersi in proprio come freelance e continuare a fare il suo lavoro. In quei frangenti stava pensando di tornare ad Ancona" è la conclusione del racconto del fratello Marco.