A Electrolux ipotesi contratti di solidarietà

Electrolux propone contratti di solidarietà per evitare esuberi a Cerreto D’Esi. La multinazionale svedese affronta la contrazione produttiva con misure di salvaguardia e investimenti per il sito.

A Electrolux ipotesi contratti di solidarietà

Electrolux propone contratti di solidarietà per evitare esuberi a Cerreto D’Esi. La multinazionale svedese affronta la contrazione produttiva con misure di salvaguardia e investimenti per il sito.

Contratti di solidarietà per circa 100 operai e 85 dipendenti dello stabilimento Electrolux di Cerreto D’Esi (Ancona), dove si producono cappe aspiranti di alta gamma. L’eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali, dopo le 22 settimane di cassa integrazione degli ultimi anni, potrebbe infatti scongiurare esuberi: dunque, lavorare meno per lavorare tutti. Dovrebbe essere una delle misure che la multinazionale svedese comunicherà oggi ai sindacati, all’incontro programmato a Mestre: una richiesta che avanzerà a seguito della costante contrazione dei volumi produttivi. "Il budget 2024 si attestava sui 115mila pezzi e non sarà raggiunto, con un ammanco di produzione di circa il 25%", evidenzia Pierpaolo Pullini, della segreteria provinciale Fiom, responsabile del distretto produttivo di Fabriano. In questo contesto, dice, "il ricorso al contratto di solidarietà può costituire un elemento importante per la salvaguardia del sito, ammesso che ne siano garantiti tutti i principi, a cominciare dal fatto che il lavoro deve essere equamente distribuito tra tutte le persone e non dovrà esserci alcuna forzatura". Pullini ribadisce che si chiederà all’azienda di garantire per il sito di Cerreto D’Esi "i principali investimenti specie in nuovi prodotti, 2,4 milioni, per poter essere in grado di conquistare quote di mercato e clienti, sia in questo momento di contrazione che nella fase in cui ci sarà una ripresa per le vendite".