CHIARA MARINELLI
Cronaca

A 144 km/h e sotto cocaina, travolge scooter: condannato a 4 anni

L’uomo di 49 anni investito a Potenza Picena a causa dell’incidente aveva subito l’amputazione di una gamba

A tutta velocità e sotto l'effetto di droga l'uomo invase la corsia opposta causando gravissime ferite a un altro utente della strada: condannato

A tutta velocità e sotto l'effetto di droga l'uomo invase la corsia opposta causando gravissime ferite a un altro utente della strada: condannato

Ancona, 15 aprile 2025 – Alla guida di un’auto a 144 chilometri orari e sotto l’effetto di cocaina, aveva invaso la corsia opposta travolgendo uno scooter. In seguito all’incidente, l’uomo in sella al motociclo aveva subito l’amputazione della gamba sinistra.

Per questo è stato condannato a quattro anni e quattro mesi un 35enne di Ancona, Luca Pacella. L’uomo era finito sotto accusa per il reato di lesioni personali aggravate. L’incidente era avvenuto il 6 agosto del 2018 lungo la strada Regina, nel territorio di Potenza Picena. Secondo l’accusa, sostenuta ieri in tribunale a Macerata dal pubblico ministero Rocco Dragonetti, il 35enne anconetano, alla guida di una Volkswagen Golf si era messo al volante in stato di alterazione provocata dall’assunzione di cocaina; mentre percorreva in direzione monti-mare la strada provinciale 571 nel territorio di Potenza Picena, alla velocità di 144 chilometri orari, superiore di più del doppio al limite massimo di 70 chilometri orari, aveva provocato un incidente stradale, invadendo la corsia opposta.

L’auto era finita contro un motociclo Malaguti, che sopraggiungeva in direzione opposta. In sella si trovava un uomo di 49 anni residente a Recanati. Subito erano stati allertati i soccorsi: le condizioni del 49enne erano apparse fin da subito preoccupanti. Il recanatese aveva riportato lesioni gravissime, in particolare numerose ferite e contusioni e, in seguito all’incidente, aveva subito la subamputazione della gamba sinistra.

Ieri mattina in tribunale a Macerata il conducente dell’auto, difeso dall’avvocato Alberto Rossi, è stato condannato dal giudice Vittoria Lupi a quattro anni e quattro mesi di reclusione, come aveva chiesto il pm Dragonetti.