SARA FERRERI
Cosa Fare

Jesi, 'Lui è meglio di me', in scena la coppia Luigi Paoloni Attilio Carducci

Oggi pomeriggio il taglio del nastro a palazzo dei Convegni. Mostra e performance di arte contemporanea da parte dei due attori saranno visitabili fino a lunedì

Luigi Paoloni e Attilio Carducci

Luigi Paoloni e Attilio Carducci

Jesi (Ancona), 22 ottobre 2024- “Lui è meglio di me”, tagliato oggi pomeriggio il nastro del doppio evento di arte performativa contemporanea concepito e interpretato da Luigi Paoloni e Attilio Carducci. L'evento si svolgerà a Jesi, a palazzo dei Convegni fino a lunedì prossimo, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Luigi Paoloni è un artista la cui innata capacità di interazione con il pubblico fa della provocazione la sua cifra estetica. La pluriennale esperienza come artista di strada e cabarettista eclettico e polivalente l'hanno portato ad esibirsi ed essere apprezzato nelle piazze di tutta Italia e all'interno di iconiche trasmissioni di Rai e Mediaset, tra cui il Maurizio Costanzo Show e la compagnia del Bagaglino. Attilio Carducci, alias Il Notaro, anche lui jesino doc ha una formazione filologica ed è un musicista dilettante “militante”. I suoi ‘ritratti melodici istantanei personalizzati’ rappresentano un unicum che non solo utilizza gli elementi tradizionali dell'arte di spazio, tempo, azione ed interazione, ma li trascende in un gioco ermeneutico. Il risultato è il “profumo distillato dell'anima in un'ampolla di note, ovvero una melodia di senso compiuta che non esprime se stesso, ma la persona che incontra”. Il tutto in tempo reale, in soli tre minuti. Si tratta di una mostra di arte performativa contemporanea in due atti e spazi apparentemente inconciliabili tra loro. C'è una via per risolvere l'inconciliabile? “Questa mostra – spiega Luigi Paoloni - rivela che la strada ci sarebbe ed è “l'unità solidale degli incompatibili”! Alla retorica imperante che ci vuole “esser migliori di tutti” noi proponiamo, mostriamo che si può “migliorare tutti insieme”. Il visitatore – conclude - può costituire parte integrante ed interagisce attivamente o passivamente con gli artisti nelle modalità indicate”. ‘Andiamo tutti a quel paese’ non è solo il titolo di un’opera che Luigi Paoloni espone in mostra. È il sunto ‘provocatorio’ di dove certi nostri atteggiamenti del vivere quotidiano ci stanno portando. Soprattutto è una critica feroce all'apatia, al non fare, al non dire, al non far sentire la nostra voce. Paoloni con le sue opere vuole farci sentire in colpa soprattutto di quando abbiamo capito dove è il problema e abbiamo la soluzione giusta per risolverlo, ma abbiamo timore di esternare la nostra idea e la teniamo nel cassetto. È dunque un invito a farsi sentire: si può dire tutto… magari con ironia.