Ancona, 14 novembre 2024 - Circa 83mila marchigiani soffrono di diabete, il 5,6% della popolazione complessiva regionale. Un dato sotto la media italiana (6,6%), come evidenziato dall’Inrca alla vigilia della Giornata internazionale del diabete del 14 novembre, ma comunque una problematica da non sottovalutare, perché capace di presentarsi all’improvviso con un non corretto stile di vita.
Proprio per diffondere la cultura della prevenzione, sabato 16 novembre ad Ancona, si potrà scoprire se i propri valori corporei siano correttamente nella norma, nei riguardi di una malattia cronaca eterogenea caratterizzata da persistente aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
Inrca, infatti, partecipa insieme alla onlus Adt Ancona all’iniziativa del Lions Club ‘La Mole’, che in piazza Roma avrà un proprio stand nel quale verranno effettuati degli screening gratuiti aperti a tutta la popolazione, negli orari 10-13 e 16-19. I presenti saranno assistiti da diversi medici specialistici, come l’ideatrice dell’evento e direttrice Uoc ‘Malattie Metaboliche e Dialettologia’ dell’Inrca, Elena Tortato, e il dirigente e medico diabetologo dello stesso istituto, Manuel Lagonigro.
"Il diabete riguarderà sempre più persone”
“Il diabete riguarda e riguarderà sempre più persone – è il commento della direttrice Elena Tortato – La giornata mondiale vuole accendere i riflettori su questa patologia, informando e sensibilizzando la popolazione. La prevenzione del diabete tipo 2 si identifica con la promozione di stili di vita corretti, che possono prevenire fino all'80% dei casi. L’importante però è anche la diagnosi sia precoce, perché attraverso un'adeguata gestione da parte del paziente e del team diabetologico si possono ottenere controlli ottimali della patologia, oltre alla riduzione delle complicanze a lungo termine”.
Diabete di tipo 1 e 2
Proprio l’Inrca sta combattendo al massimo delle sue possibilità la sua battaglia contro il diabete. Lo sta facendo nei suoi centri, dove oggi si contano 300 donne col diabete gestazione in carico e altri 10.000 pazienti: più di 8.000 col tipo 2 e 1.200 col tipo 1. Il primo tipo sorge dopo i 40 anni d’età ed è caratterizzato da una ‘insulino-resistenza’, ovvero un eccesso nella produzione epatica di glucosio e una sua ridotta utilizzazione da parte dei muscoli. Il secondo avviene invece durante l’infanzia o in età adolescenziale, causato da un’assenza totale di insulina.
“Se oltre il 6% delle persone soffrono in Italia di diabete, preoccupa il dato della popolazione anziana, che raggiunge una prevalenza del 20% – è il commento del dirigente Lagonigro – Per questo corretti stili di vita e controlli medici periodici sono fondamentali per la prevenzione. Vogliamo sensibilizzare le persone sul tema perché oggi, grazie alle cure, alle terapie farmacologiche e ai dati di prevenzione a livello cardiovascolare e renale presenti, si possono utilizzare tutti gli strumenti necessari per ridurre il più possibile l'insorgenza delle complicanze. Così la popolazione può ridurre al massimo la possibilità di insorgenza della patologia, sapendoci convivere adeguatamente nel caso di un suo arrivo”.
Tutte le iniziative in campo
Nel proprio Centro di riferimento regionale di Ancona, l’Inrca è impegnato infine in diverse iniziative, come la lotta per la cura del piede diabetico (la complicanza più grave del diabete), della malattia di tipo 1 (con device e tecnologie come micro-infusori di insulina e sensori per la rivelazione in continua della glicemia) o del diabete gestazionale, facendolo in ambulatori specializzati. Come obiettivi futuri ci sono la cura a distanza tramite telemedicina, per i pazienti impossibilitati di muoversi, e l’impegno al fianco dell’Univpm, per produrre nuovi modelli organizzativi di gestione della malattia attraverso percorsi diagnostico-terapeutici digitali.