Ancona, 16 febbraio 22024 – È il giorno di Alessandro Ragaini: stamattina il nuotatore diciassettenne di Castelplanio, cresciuto ad acqua clorata tra le corsie della piscina di Moie di Maiolati, ha debuttato al Mondiale di Doha, in Qatar, con la staffetta 4x200 stile libero, qualificandosi per la finale dei mondiali e staccando il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.
La staffetta 4x200 stile libero maschile si qualifica per la finale dei mondiai di Doha e conquista la carta olimpica. Alessandro Ragaini (1'47"65), Stefano Di Cola (1'47"15), Marco De Tullio (1'47"66) e il primatista italiano Filippo Megli (1'46"04) nuotano in 7'08"48 che valgono il terzo tempo; certificata la qualificazione ai Giochi di Parigi 2024.
Nuoto a colazione, dunque, con ben due marchigiani, tra l’altro, nella stessa staffetta, e cioè Ragaini, il portacolori della Team Marche e del gruppo sportivo Carabinieri e Stefano Di Cola, ventiquattrenne di San Benedetto dell’Aniene e delle Fiamme Gialle.
Ma se per Di Cola si è trattato dell’ennesima esperienza internazionale, per il giovane di Castelplanio che frequenta il quarto anno di biotecnologie sanitarie al Galilei di Jesi, è stato il grande debutto in azzurro. Quello con la nazionale assoluta, evento sportivo di rilevanza mondiale, ricordo di una vita, appuntamento seguito in diretta sui teleschermi di tutto il mondo.
Grande entusiasmo alla finale del pomeriggio, in cui Ragaini è stato nuovamente selezionato tra i quattro azzurri, in virtù del tempo della mattinata, stavolta non come primo frazionista ma come secondo. La storia della staffetta con Ragaini nel pomeriggio ha parlato in favore di una Cina fortissima che ha sbaragliato ogni concorrenza. L’Italia è giunta quinta ma Alessandro ha nuotato ancora una frazione da incorniciare, un tempo con partenza lanciata che vale più o meno il suo personal best, quello realizzato l’anno scorso ai Mondiali juniores in Israele.
All’Aspire Dome di Doha, in Qatar, a oltre quattromila chilometri di distanza da casa, però, Alessandro Ragaini non era solo: in quel minuto e 47-48 secondi in cui tutti hanno trattenuto il fiato per spingerlo verso le piastre del traguardo, a fare il tifo per lui c’erano la sua classe del Galilei di Jesi, la IV EBS, che si era data appuntamento alle 8.45 in aula magna, con il benestare di professori e preside, per assistere in diretta sul teleschermo alla gara, e la piscina di Moie: staff e clienti, tutti a fare il tifo per l’enfant prodige della Vallesina a colazione al bar dell’impianto, con gli occhi incollati alla tv. Tutti a contenere e condividere la tensione, l’emozione, le lacrime di gioia seguendo sui maxischermi le immagini delle potenti bracciate di quel ragazzo cresciuto tra gli amici di sempre e rimasto lo stesso anche oggi, davanti a telecamere, microfoni e inni nazionali.
Lo scorso settembre a Netanya, in Israele, Alessandro Ragaini ha conquistato tre medaglie in altrettante gare individuali disputate ai campionati mondiali juniores: prima l’argento nei 400 stile libero, poi quello nei 200 stile libero e, infine, il bronzo nei 200 farfalla. Un palcoscenico internazionale di categoria, con i pari età, ma che lo ha definitivamente lanciato in azzurro.
La convocazione al Mondiale di Doha è il primo passo con l’Italnuoto. Ragaini sogna in grande – come non farlo al posto suo, nell’anno olimpico, con i Giochi Olimpici di Parigi che si avvicinano a grandi passi – e nel frattempo macina chilometri e fa esperienza a Doha, insieme ai big azzurri. La strada è lunga e in salita, "il ragazzo si farà" come canta De Gregori, ma intanto è al Mondiale, e Jesi, Castelplanio, Moie e tutti i suoi amici sognano con lui.