Calmasino di Bardolino (Verona), 7 settembre 2021 - ”Tu sei e resterai per sempre la mia metà, la parte che mi completa, la mia ragione di vivere. Abbiamo passato mille avventure, ma era solo l'inizio, avevamo migliaia di progetti insieme rimasti in sospeso. Ma non ti preoccupare amore mio, ti porterò per sempre con me, dentro al mio cuore”. Così, in un posto su Instagram, Daniel Bongiovanni ricorda la fidanzata Chiara Ugolini, uccisa in casa domenica scorsa. “Gireremo tutto il mondo insieme - prosegue, accompagnando il testo con alcune sue foto in compagnia della giovane - e so che tu sarai sempre al mio fianco per tutta la vita. Ti amo Chiara, ti amerò per sempre e questo non cambierà mai e tu lo sai”.
Aggiornamento Omicidio di Verona, lunedì i funerali di Chiara Ugolini
Chiara Ugolini aveva in gola straccio imbevuto di candeggina
Disposta per domani l’autopsia sul corpo della giovane
È prevista per domani 8 settembre 2021 l'autopsia sul corpo di Chiara Ugolini, la 27enne uccisa domenica sera nel suo appartamento a Calmasino di Bardolino (Verona). L'esame è stato disposto dal sostituto procuratore di Verona, Eugenia Bertini, che coordina l'indagine, e sarà eseguita all'Istituto di Medicina legale del Policlinico scaligero.
Dell'omicidio è accusato Emanuele Impellizzeri, 38enne originario di Catania e vicino di casa della vittima, che si è introdotto nell'appartamento arrampicandosi dal piano inferiore, salendo su un terrazzino. L'uomo, rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano dopo essere stato fermato in autostrada nei pressi del capoluogo toscano mentre fuggiva in moto, ai Carabinieri si sarebbe limitato a dire di avere spinto la ragazza.
L'autopsia permetterà di chiarire se la giovane sia stata colpita alla testa con un corpo contundente durante una colluttazione. Quando è stato fermato, oltre ad essere sporco di sangue, Impellizzeri presentava graffi al volto, segni evidenti di una colluttazione. Chiara Ugolini quindi si sarebbe difesa, per questo tra i moventi del delitto gli investigatori non escludono l'ipotesi di un'aggressione a sfondo sessuale che il 38enne avrebbe messo in atto quando si è trovato davanti la ragazza, che ha reagito cercando di difendersi. Il presunto assassino, che lavorava in una carrozzeria del paese e stava scontando con l'affidamento in prova ai servizi sociali una condanna per due rapine risalenti al 2006, ha ammesso che avrebbe trovato in casa la ragazza quando, nel pomeriggio di domenica, si è introdotto nell'appartamento