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Covid Veneto 12 novembre, 1.029 casi e 7 decessi. Zaia: "Zona gialla ipotesi concreta"

"Dati di incremento sia rispetto all’Rt che alle occupazioni ospedaliere: non c’è da dormire sonni tranquilli", commenta il governatore del Veneto

Bollettino Covid Veneto del 12 novembre

Venezia, 12 novembre 2021 – Il barometro continua a salire, il Covid morde il freno in tutto il Veneto. Sono 1.029 le persone contagiate nelle ultime 24 ore, numeri che preoccupano soprattutto le province di Padova, dove si viaggia spediti verso i 3mila contagi, e Treviso. La situazione si complica, il Governatore Luca Zaia incalza: “È ancora una situazione sotto controllo, ma non c’è assolutamente da dormire sonni tranquilli, dato che siamo già oltre mille casi al giorno”. E aggiunge: “sono dati di incremento sia rispetto all’Rt che alle occupazioni ospedaliere”, ovvero i due parametri decisi per il cambio di colore. Covid: indice Rt Italia sale a 1,21. Regioni tutte bianche, Friuli verso rischio alto.

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Contagi alti, 1.029, a fronte di 16.701 tamponi molecolari e 61.357 tamponi antigenici, che portano a 14.872 i veneti attualmente positivi e che si trovano in isolamento: 318 sono ricoverati negli ospedali, mentre gli altri sono in cura domiciliare. Sono 7 gli ultimi decessi registrati nelle anagrafi comunali e, in tutto, sono 11.870 le vittime decedute sul campo dall’inizio della pandemia. Ieri i casi erano 1.077 con 5 decessi.

"Passaggio in giallo: ipotesi concreta"

Questo è indicativo del fatto che il virus circola e che siamo ancora, come ho sempre detto, in pandemia”, commenta il presidente del Veneto, Zaia. “Al momento – specifica Zaia – i parametri del Veneto indicano che siamo ancora molto lontani dalla zona gialla, ma il trend in aumento dei casi deve essere affrontato con la massima serietà: è importante vaccinarsi ed è indispensabile anche rispettare alcune regole basilari nella vita quotidiana, come indossare la mascherina nei luoghi chiusi e in quelli aperti dove si verifichino assembramenti. In caso contrario, il passaggio in giallo è un’ipotesi concreta”.

Sale la pressione negli ospedali, con 285 posti letto occupati nei reparti di area medica, ieri erano 269, mentre le terapie intensive sono sotto osservazione con 60 i pazienti gravi, uno in più rispetto a ieri.

La situazione nelle province venete

È Padova la zona veneta più colpita da questo nuova ondata di Covid, che oggi fotografa 250 casi e 2.912 persone in isolamento, sfiorando quota 3mila per la prima volta da mesi. La provincia di Treviso peggiora con 212 nuovi contagi e 1.874 positivi, mentre la città metropolitana di Venezia ha solo 156 nuovi casi, ma un numero di infetti molto alto, che arriva a 2.234 persone in isolamento. A Vicenza ci sono 2.219 positivi in tutto, di cui 178 scoperti solo nelle ultime 24 ore.

Ci sono altri 145 episodi di Covid a Verona, per un totale di 1.933 persone contagiate. Meno gravi le situazioni di Rovigo e Belluno, dove i casi sono più contenuti – anche in rapporto al numero di abitanti – e arrivano a 510 i contagi nel Rovigino, compresi i 39 casi di oggi, e altri 375 nel numero complessivo di Belluno, che oggi ha aggiunto 35 persone in più. Covid, in Italia picco di casi nel Nord Est. "Colpa dei cortei e dei transfrontalieri"

Vaccini: restano operativi i 47 hub regionali

Hanno ridotto le linee vaccinali, ma sono ancora aperti i 47 centri regionali dedicati alla campagna vaccinale. Aumentano le dosi richieste dai cittadini, ieri le amministrazioni sono state 15.062, di cui più della metà terze dosi: esattamente 8.784. La popolazione residente ad avere completato il ciclo vaccinale è solo del 74,3%, percentuale più bassa rispetto ad altre regioni italiane. Green pass, verso la stretta. L’ipotesi: darlo solo ai vaccinati

L’appello di Zaia. “Se oggi possiamo godere di quelle libertà che altrimenti non avremmo avuto – prosegue Zaia – lo dobbiamo prima di tutto all’alta adesione alle vaccinazioni in Veneto. Rivolgo quindi un invito a chi non l’ha ancora fatto a valutare positivamente l’accesso alla vaccinazione, nella logica della libertà”.

Sono le dosi booster ad alzare i numeri negli hub vaccinali, lo zoccolo duro dei no-vax resiste e in Veneto è circa il 15%. “Siamo già anche partiti con l’erogazione delle terze dosi – conclude Zaia – che, ci dicono gli esperti, garantiscono un forte aumento delle difese immunitarie. Chi ha già aderito alla prima e alla seconda, trascorsi i sei mesi, non esiti a prenotare. In Veneto ci sono 47 hub vaccinali operativi e abbiamo scorte di vaccino sufficienti per tutti. È una battaglia che vinceremo, ma possiamo farlo solo se siamo uniti e ci comportiamo come comunità”.