Rovigo, 30 marzo 2013 - CHISSÀ quanti hanno pensato, passandogli di fronte con la macchina, magari qualche chilometro orario sopra il limite di velocità di fermarsi e tornare indietro per prenderlo a calcioni. E chissà quanti sono quelli che, aperta la buchetta delle lettere, hanno pensato di segare in due quel solerte aggeggio che li ha immortalati sfrecciare oltre il limite, magari solo di una manciata di unità. O perché no, chissà quanti hanno pensato, molto più catarticamente, di dargli fuoco. Certo è che uno l’ha fatto, proprio l’altra notte. Si è armato di materiale infiammabile e, a notte fonda, è andato ad appiccare il fuoco a quell’autovelox alle porte di Lendinara, sulla strada regionale 88. Una scintilla e via, le fiamme hanno preso vigore in quel rogo ‘purificatore’ che avrebbe cancellato le prove anche dell’ultima multa presa.
IL DANNO è stato fatto giovedì notte, all’apparecchio posizionato al chilometro 10+600 verso Lendinara. Sul caso stanno indagando i carabinieri del comando provinciale di Rovigo, ma al momento quel che è certo è che l’apparecchio più temuto dagli automobilisti — in lizza solo con l’etilometro — è fuori uso. Per quanto? Non si tempo, servono i tempi tecnici per ripararlo o, alla peggio, sostituirlo. La mano neroniana infatti ha pensato bene di non prendersela con gli obiettivi della fotocamera, forse troppo fuorimano perché posizionati a oltre un paio di metri d’altezza. Stavolta ‘giustiziere’ del Codice della strada ha appiccato il fuoco direttamente alla centralina che fa funzionare tutto il dispositivo.
Cristina Degliesposti
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