Rovigo, 17 agosto 2012 - «NON È COLPA dei distributori se la benzina aumenta. Dobbiamo per forza ricavare un guadagno ma tutto parte sopra. È lo Stato secondo me costringe la gente a pagare di più». Diego Gobbato, di Mardimago, ha poco più di vent’anni e da quatto lavora al distributore Giorgio Sprea in Tangenziale. Gobbato difende la categoria ma non nasconde che i prezzi siano aumentato notevolmente: «Me ne accorgo anch’io, solo dico che è a monte il problema».
 

LE POMPE prese in esame sono nove. E la media degli aumenti da settembre 2011 a ieri è del 20% per il diesel e del 17% per la benzina. I distributori più economici risultano essere sempre quelli ‘bianchi’, ovvero quelli non di marca. Ma anche loro hanno fatto nel corso dell’anno aumenti nella media. Giorgio Sprea, Dall’Aglio in via Porta Po, Punto Nord in via Lina Merlin, Aligas e l’ex Ies di via Porta Adige, oggi senza nome, l’ultimo verso il ponte dell’Adige, ieri avevano lo stesso prezzo. Sia per il diesel a 1,679 che per la benzina a 1,769. Ma gli aumenti sono leggermente diversi da distributore a distributore. I prezzi si sono livellati. Aligas è quello che ha aumentato meno, 14,72% la benzina e 17,9% il diesel. A Punto Nord si registra un +16,22% per la benzina e un +19,33% per il diesel. Da Spera +16,84% e +19,58%. Dall’Aglio +16,99% e +19,75%, come l’ex Ies. Chi ha aumentato di più è anche la pompa più costosa, la Shell di via Porta Adige con un +21,21% la per la benzina (a 1,948 euro al litro) e un +25,21% per il diesel (a 1,862 al litro). In via Sacro Cuore benzina a 1,818 e diesel a 1,712. In via Porta Adige Esso ha benzina a 1,824 e diesel a 1,723. Elfi a 1,804 e 1,699.
 

DA SPREA accosta Marco, in viaggio da Padova: «Mi sono fermato qui per caso perché sono a secco. Di solito vado dal mio benzinaio di fiducia. Quello dove costa meno. Ci sto molto attento. Questa è la macchina di mia moglie. Non possiamo usarla meno di così. Lei ci va a lavorare e la zona non è servita bene dai mezzi pubblici. Quindi anche volendo non possiamo fare a meno dell’auto. E gli aumenti siamo costretti a subirli». Matteo ha deciso di fare una scelta radicale: «Ho la macchina a gas perché usandola tutti i giorni per andare a lavorare non ne potevo più spendere così tanto. Con il gas risparmio molto ma purtroppo da un anno a questa parte è aumentato anche quello e la cosa mi fa parecchio arrabbiare. Sono un po’ deluso». Ma c’è anche chi le abitudini le ha dovute cambiare.
 

ELIGIO CARRIERI ammette: «Meno gite la domenica. La uso solo per l’indispensabile. Meno giretti il fine settimana. E sempre alle pompe bianche a rifornirmi. Però gli aumenti pesano sul portafoglio». Chi lavora vicino a casa ringrazia il Signore. «Sono fortunato — dice Luca Schiesaro — facendo l’impiegato l’auto la uso poco. Elimino gli svaghi, sto più vicino a casa». C’è chi gli spostamenti sulle quattro ruote li ha proprio eliminati e si muove con la ‘vecchia’ bici o in treno. Chi invece è ancora giovane e la patente l’ha appena presa quasi non se ne accorge. E’ il caso di Marta: «Guido da poco. Vado ancora a scuola. Per ora gli aumenti della benzina sono un problema che non mi tocca. Me ne accorgo comunque, non sono indifferente».

Robert Pergega fa bene i suoi conti: «Anche pochi centesimi di differenza in un anno sono soldi. Bisogna scegliere la pompa giusta». Stefano Viviani, che lavora nell’edilizia, dimostra tutto il suo disappunto: «I cantieri non vengono a trovarmi a casa. Io sono costretto a prendere la macchina e a movimentare i mezzi. Se aumenta la benzina non posso farci niente. Purtroppo». Francesco Orecchia passava a Rovigo con la sua moto d’epoca: «È un piacere guidarla. Tengo d’occhio le offerte del sabato e domenica». Mentre Alessandro Tozzi incolpa «il sistema»: «E’ come una tassa, serve allo Stato aumentare la benzina".
 

Tommaso Moretto