Rovigo, 12 gennaio 2011 - Francesco Luigi Tato' e Paolo Scaroni, ex amministratori delegati di Enel Spa, sono stati condannati dalla terza sezione penale della Cassazione per i danni provocati dalla centrale Enel di
Polesine Camerini (Rovigo) mentre era azionata a olio combustibile. La Cassazione ha ribaltato la sentenza della Corte d'Appello di Venezia.
Secondo quanto si e' appreso sarebbe prevalsa la linea dura per cui sarebbe stata riconosciuta la responsabilita' penale (ma i reati tuttavia nel frattempo si sono prescritti) sia dei direttori di centrale sia degli amministratori delegati di Enel. L'esatta quantificazione dei danni spettera', ora, alla Corte d'Appello civile di Venezia.
I reati imputati alla societa' erano di emissioni moleste, danneggiamento all'ambiente, al patrimonio pubblico e privato e la violazione della normativa in materia di inquinamento atmosferico. In primo grado (nel marzo del
2006) erano stati condannati sia Tato' (7 mesi) e Scaroni (un mese) sia i due direttori di centrale Carlo Zanatta (due mesi) e Renzo Busatto (sanzione pecuniaria) e sia la stessa Enel. La corte d'appello di Venezia aveva
confermato la condanna per Busatto e Zanatta mentre aveva assolto Tato' e Scaroni.
La decisione della Cassazione, chiude i profili di responsabilità penale dei vertici ed esponenti Enel coinvolti.
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