Rovigo, 7 dicembre 2009 - Quattro persone intossicate dalle esalazioni di monossido di carbonio tra cui un bambino di appena 10 anni. Potevano davvero trasformarsi in tragedia i due incidenti domestici che si sono verificati venerdì sera ad Ariano Polesine e Loreo e, solo per una buona dose di fortuna e grazie alla prontezza di chi era in casa, le cose hanno preso una piega diversa.


Il primo caso di intossicazione si è verificato proprio ad Ariano Polesine, attorno alle 20, dove la 34enne R.P., residente in via Po Superiore assieme al marito, si stava preparando a fare il bagno quando dallo scaldabagno a legno avrebbero iniziato a fuoriuscire pericolosissime esalazioni di monossido facendole perdere i sensi all’interno della stanza che si stava saturando del pericoloso gas.
Un dramma pronto a compiersi se non fosse stato per l’intervento del marito che, non sentendo più la compagna, ha deciso di entrare nella stanza trovandosela davanti ormai priva di sensi.
L’uomo, che le ha letteralmente salvato la vita, ha deciso di non perdere un istante portandola fuori e avvertendo immediatamente i soccorsi.


Sul posto, in pochi istanti, si sono precipitati i vigili del fuoco del distaccamento di Adria e i sanitari del Suem 118 che l’hanno subito condotta in ospedale.
Le condizioni della donna, che in un primo momento sembravano piuttosto gravi e tali da rendere necessario il ricovero in terapia iperbarica a Padova, sono andate lentamente migliorando spingendo i medici a ricoverare la 34enne all’ospedale civile di Adria.


Se l’è vista invece ancora più brutta un’intera famiglia residente in via Sant’Antonino a Loreo che è stata ricoverata nella notte proprio in terapia iperbarica nell’ospedale patavino per una forte intossicazione anche se nessuno dei tre componenti, fortunatamente, è in pericolo di vita. Erano circa le 22 quando il camino a legna ha improvvisamente iniziato a dare segni di malfunzionamento spingendo fumo nero e denso all’interno del salotto e facendo sentire male in pochi attimi l’intera famiglia. Ma, per fortuna, anche in questo caso, proprio il capo famiglia — il 58enne E.G. — è riuscito a mantenere i nervi saldi avvisando immediatamente vigili del fuoco e 118 salvando così la vita alla moglie, la 50enne L.A., e al figlioletto.


I vigili del fuoco, intanto, in collaborazione con i carabinieri della Compagnia di Adria, stanno cercando di verificare cosa possa aver causato i due malfunzionamenti. Nel primo caso sotto accusa ci sarebbe la canna fumaria esterna mentre nel secondo sembra che a causare l’invasione del fumo pare sia stata un’improvvisa raffica di vento che avrebbe bloccato il regolare funzionamento del camino.