Rimini, 24 giugno 2016 - Una escort a dir poco di lusso, quella scovata dalla Guardia di finanza di Rimini che gli ha constestato la bellezza di un’evasione fiscale da un milione di euro. Le indagini sono ancora in corso, ma non sembrano esserci dubbi sul fatto che la signora del sesso ha nascosto al Fisco in pochi anni delle cifre astronomiche.
Come tutte le sue colleghe, la prostituta in questione era convinta che il suo mestiere fosse, come si dice, esentasse. Ma non aveva fatto i conti con gli investigatori delle Fiamme Gialle riminesi che ne hanno già pizzicate altre in passato e che sono riusciti a scoprire il ‘malloppo’ che è riuscita a guadagnare in poco tempo.
E visto la dimensione dell’evasione che viene quantificata, c’è da scommettere che non si tratta di una delle tante ragazze da marciapiede che si litigano i clienti tanto c’è la crisi, ma di una escort di prima categoria che ha una clientela selezionata che non bada a spese pur di passare una notte a luci rosse di ‘classe’. Di lei si sa soltanto che non è italiana, e che la Finanza deve ancora finire di farle i ‘conti’.
La prostituta è nella lista nuova di zecca del 2016 della Guardia di finanza che sta approfondendo 27 verifiche fiscali di una certa consistenza, nei confronti di altrettanti riminesi. Molti di questi sarebbero legati al settore turistico e dell’intrattenimento notturno, quest’ultimo già stangato nei mesi scorsi dalle Fiamme Gialle che hanno messo a segno parecchi sequestri.
Nell’elenco, rigorosamente top secret, ci sono anche diversi professionisti e commercianti e tra questi ultimi spicca il nome di un gioielliere della zona. Anche a lui, come alla escort, gli investigatori avrebbero quantificato un’evasione fiscale da un milione di euro.
Nessuno sa chi sia, c’è chi ipotizza Rimini c’è chi dà per scontato che la gioielleria sia a Riccione. Quel che è certo è che la ‘lista dei 27’ su cui le verifiche sono tutt’ora in corso, avrebbe già rimandato la sottrazione al Fisco di 12 milioni di euro. Una soglia decisamente troppo alta che farà piovere denunce penali. Al resto penserà l’Agenzia delle entrate.