Rimini, 17 ottobre 2017 - Rito abbreviato allo stato degli atti, 6 parti civili ammesse e prosecuzione del processo direttissimo al 10 novembre per Guerlin Butungu, il 20enne congolese arrestato dalla squadra mobile di Rimini per avere violentato la giovane polacca e la transessuale peruviana nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi a Miramare. Quella stessa notte venne anche picchiato con violenza un amico della giovane dell'Est.
Il Tribunale collegiale, presieduto dal giudice Silvia Corinaldesi - dopo aver sciolto il nodo sulla scelta del rito direttissimo su cui la Procura ha presentato una memoria e ammettendolo sui punti in cui la confessione di Butungu era piena - ha accolto la richiesta della difesa di procedere per tutti i capi di imputazione per evitare una doppia condanna al congolese.
Il 20enne - come dai capi di imputazione - risponderà in abbreviato, usufruendo dello sconto di pena di un terzo previsto per legge, di violenza di gruppo sulla turista polacca e la transessuale peruviana, della rapina ai danni del turista polacco, amico della ragazza violentata in spiaggia sempre la notte del 26 agosto, di rapina e violenza sessuale nei confronti di una turista il 12 agosto scorso, e delle rapine ai danni di due ragazzi italiani. Come parti civili, oltre ai due ragazzi polacchi e la transessuale peruviana, si sono costituiti il Comune di Rimini, la regione Emilia Romagna, l'Ausl Romagna e l'associazione Butterfly anti violenza e anti stalking.
La decisione della Corte riminese è arrivata alla fine di una mattinata aperta con una manifestazione (VIDEO) degli attivisti del Movimento dalla parte delle donne e delle Vittime che hanno strotolato uno striscione davanti ai cancelli del tribunalea con la scritta 'Giustizia per le vittime' urlando poi in aula «assassino, massimo della pena».