Rimini, 9 giugno 2017 - La paura regna a Parco Cervi, in mano a cinquanta spacciatori di origine africana. A lanciare l’allarme sono stati gli stessi residenti, ma basta passare di lì, al pomeriggio, per rendersi conto che la zona è stata letteralmente colonizzata da giovani di colore che utilizzano l’area verde per i loro traffici: tutti di droga, come è stato testimoniato nell’inchiesta pubblicata ieri dal nostro giornale. E gli uomini della Questura da mercoledì controllano il parco a ridosso del centro. Pattuglie a cavallo oltre ad agenti in borghese della sezione narcotici della Squadra mobile ogni pomeriggio setacciano metro a metro uno dei più importanti polmoni verdi cittadini fino a notte fonda. Una misura presa per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, ma soprattutto per contrastare il fenomeno dello spaccio.
Proprio i giovanissimi africani hanno preso il controllo della zona, dopo aver costretto la ‘concorrenza’ ad allontanarsi: sono loro che gestiscono il piccolo spaccio. E uno di loro, un 24enne originario del Senegal (difeso d’ufficio dall’avvocato Andrea Tura) l’altra sera è stato beccato e arrestato durante un controllo di una pattuglia di poliziotti a cavallo. Gli agenti lo avevano notato in sella ad una bici avvicinarsi a due ragazze sedute su una panchina. Dopo un primo approccio, il giovane ha estratto dalle tasche un involucro: convinti che si stesse perfezionando una cessione di stupefacenti, i poliziotti a cavallo si sono diretti verso il gruppetto. Il senegalese ha tentato di scappare verso il sottopasso, ma gli agenti hanno bloccato le due vie di fuga. Il 24enne africano ha buttato via la droga ed ha opposto resistenza all’arresto. Gli agenti però hanno trovato nei cespugli le dosi di marijuana, 16 grammi. Ieri mattina è comparso davanti al giudice per la direttissima: è stato condannato a sei mesi con pena sospesa.