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Pierina, un giallo senza fine. Manuela lascia i testimoni di Geova. Rischiava di essere processata

Era finita nel mirino della comunità per una presunta relazione extraconiugale col vicino di casa "Scelta dolorosa, ma dovuta: troppi pettegolezzi". Intanto Valeria difende il compagno Louis.

Pierina, un giallo senza fine. Manuela lascia i testimoni di Geova. Rischiava di essere processata

RIMINI

Manuela Bianchi non fa più parte dei testimoni di Geova. La nuora di Pierina Paganelli, che trovò per prima l’anziana uccisa a ottobre in via del Ciclamino a Rimini, ha deciso nei giorni scorsi di fare un passo indietro rispetto alla Congregazione religiosa e lo ha fatto scrivendo agli ’anziani’ la propria decisione irrevocabile di dissociarsi dalla comunità. La scelta volontaria di fare quel passo indietro "doloroso ma dovuto", lo ha definito Manuela, è stata spinta dal fatto che "con tutta la situazione grave che è venuta fuori in seguito alla morte di mia suocera, sono venute fuori tantissime altre cose personali – ha spiegato la stessa Manuela Bianchi –: la mia vita privata è stata messa in piazza e questo ha creato non pochi problemi non solo alla mia famiglia, ma anche alla mia famiglia spirituale, perciò alla Congregazione".

"Sono... ero una testimone di Geova – ha aggiunto la nuora di Pierina –, ma tramite una lettera ho detto ai miei anziani che non volevo più far parte della congregazione. I pettegolezzi, l’aspetto mediatico che ha circondato la congregazione hanno sicuramente pesato tanto sui miei fratelli. Per questo mi sono sentita in coscienza di prendere questa decisione così dolorosa, secondo me dovuta".

Scelta quella di Manuela che non viene commentata nel merito dalla congregazione riminese dei Testimoni, i quali rispetto al passo indietro della nuora di Pierina si limitano a dire: "Rispettiamo quanto ha deciso e ne prendiamo atto pur non sapendo le motivazioni specifiche che l’hanno portata a fare questa scelta. Ma che sia avvenuto su base volontaria non comporta differenze rispetto all’essere estromessa dal consiglio degli anziani", così il portavoce della comunità. Quella comunità e quel consiglio di anziani davanti a cui il 4 ottobre scorso Manuela secondo alcune indiscrezioni sarebbe dovuta comparire per sottoporsi ad un giudizio per la presunta relazione extraconiugale che la donna avrebbe avuto con il vicino di casa Louis Dassilva.

E proprio Manuela per prima, insieme poi a Dassilva e un altro vicino allertato sempre dalla donna, aveva invece dato l’allarme il 4 ottobre mattina, trovando nei sotterranei del civico 31 di via del Ciclamino a Rimini il corpo senza vita della nuora Pierina: straziata da 29 coltellate da un assassino che resta ancora ignoto. Manuela, così come Louis, dal giorno del delitto è finita sotto la lente degli investigatori come una dei sospettati (non indagata dal momento che la donna ancora oggi non risulta iscritta nel registro della Procura). E così, come su Manuela, in questi giorni si sono susseguite anche indiscrezioni per un presunto abbandono da parte di Dassilva dell’appartamento condiviso con la compagna Valeria Bartolucci in via del Ciclamino. Voci però messe a tacere dalla stessa Valeria, che ha scandito: "Louis ed io non ci siamo lasciati. Io e mio marito siamo uniti come lo siamo sempre stati, perché finché non avrò le prove di tutto quello che si è detto in questi mesi, io credo a Louis". "I rapporti tra me e Louis – ha scandito ancora la vicina di Pierina – sono solidi e la nostra vita privata non deve essere passata continuamente nel tritacarne".

Francesco Zuppiroli