REDAZIONE RIMINI

Non vedenti contro l’albergatore. "Il suo hotel non può rifiutarci"

Dalla stazione a piedi con i cani-guida fino al San Gregory

Il gruppo dei non vedenti è partito con i cani-guida dalla stazione ferroviaria ed è arrivato a piedi fino alla darsena dove si trova l’hotel St.Gregory

Il gruppo dei non vedenti è partito con i cani-guida dalla stazione ferroviaria ed è arrivato a piedi fino alla darsena dove si trova l’hotel St.Gregory

Rimini, 12 settembre 2016 - Si sono fatti due chilometri e mezzo a piedi, condotti solo dai loro cani-guida. I riminesi li hanno visti sfilare uno dietro l’altro, oltre una ventina di non vedenti che dalla stazione ferroviaria fino in via Lucio Lando hanno superato ostacoli, evitato pali, attraversato strade e distribuito volantini. La loro meta era il Club Hotel St. Gregory Park, che due settimane fa aveva rifiutato la prenotazione di una signora cieca perchè accompagnata dal suo cane.

Un sit-in, organizzato ieri dall’associazione ‘Blindsight Project’, poco gradita dal titolare dell’albergo che ha chiamato i carabinieri. Con il risultato però che quasi certamente si prenderà una sanzione per avere violato la legge. Il raduno nell’atrio della stazione è alle 11, e una volta che si sono contati partono in direzione della darsena. Ognuno ha il suo cane guida, magnifici labrador silenziosi che li conducono attraverso un percorso per loro tutt’altro che facile. Non c’è un marciapiede uguale all’altro, il sottopasso, viale Principe Amedeo, una marcia di quasi mezz’ora che si chiude davanti all’albergo di via Lucio Lando. Si avvicinano all’ingresso dell’albergo, e poco dopo arriva anche il gestore, Mauro D’Amico.

La sua posizione non è cambiata: «Le persone senza cane possono entrare – dice – le altre no». Parte un coro di «vergogna», la situazione si va via via sempre più calda. «Lei non rispetta la legge». «Dovete prenotare? Allora prenotate, ma le persone con il cane non le voglio – ribadisce – sono coerente con la posizione che ho assunto, questa è un’invasione e io chiamo i carabinieri». E’ partito con il piede sbagliato, perchè il gruppo di non vedenti gli punta il dito addosso: «Dov’è la sua sensibilità, il suo rispetto per la legge?».

«Tra i miei ospiti – risponde – ci sono persone che hanno paura dei cani, altri che hanno allergie o l’asma. Voi siete bene accetti, ma non i cani. In passato ho avuto problemi e ora ho deciso di adottare questa linea». Ma gli animi non si calmano e l’albergatore chiama i carabinieri. I militari arrivano poco dopo e cercano di raffredare la situazione. Spiegando al titolare dell’hotel che la legge al riguardo è molto chiara quando si tratta di cani-guida per non vedenti che devono essere accolti in tutte le strutture pubbliche. Lui però mantiene la posizione: «La legge va cambiata, noi garantiamo un soggiorno pet-free a chi ha paura degli animali o allergie». Posizione però che potrebbe far scattare una multa nei suoi confronti. Antonella Bretschneider, 62 anni, arrivata da Cattolica, questa esperienza l’aveva già fatta. Mi è accaduto in un albergo di Carrara, ma quando ho spiegato al gestore che quella era la legge, ha fatto subito marcia indietro. Resta però l’umiliazione, l’impotenza. Molte persone pensano che i ciechi siano anche cerebrolesi».