Rimini, 19 febbraio 2012 - ERA talmente ubriaca che non ricordava nemmeno chi l’avesse violentata. Almeno non lo rammentava l’altra notte, quando i carabinieri l’hanno raccolta in una strada di Bellaria e lei ha farfugliato di essere stata stuprata. La giovane, che ha 33 anni e vive a Savignano, si trova ora ricoverata in ospedale e forse oggi gli investigatori riusciranno a parlare con lei, e a scoprire se la violenza si è consumata davvero. Ha delle ecchimosi sulle cosce, e qualcosa è certamente successo. Ma il fidanzato giura di averla lasciata due ore prima.

ERANO le 4,50 dell’altra notte, quando i condomini di una palazzina di via Leoncavallo hanno chiamato i carabinieri, lamentando che c’era una ragazza che stava continuando a suonare i campanelli e a pronunciare al citofono parole incomprensibili. I militari sono arrivati di lì a poco, pensando di trovarsi di fronte al solito delirio da alcol. Lei era ubriaca e in stato confusionale, ma quando si è rifiutata di salire in ambulanza, l’hanno convinta almeno a contattare il padre. Ed è stato quando l’uomo è arrivato che la giovane ha urlato di essere stata violentata, lasciando tutti di gelo. Hanno cercato di farla parlare, ma è stato tutto inutile. Era talmente fuori di sè per l’alcol bevuto che non è riuscita a fare un discorso a senso compiuto. Prima ha raccontato di tre persone, poi di una soltanto, e infine di un ‘passaggio’ che non è chiaro se fosse stata lei ad avere accettato o viceversa. Nelle condizioni in cui si trovava, non hanno potuto fare altro che portarla in ospedale e tentare di sedarla. Una visita superficiale ha rivelato delle ecchimosi sulle gambe, e nient’altro. Saranno gli esami e soprattutto lei, una volta tornata lucida, a svelare il mistero.

NEL frattempo, gli investigatori sono riusciti a ricostruire quello che ha fatto fino alle 2,30. A raccontarlo è stato il fidanzato, un coetaneo residente a San Mauro. Quella sera erano usciti insieme, prima a cena a Bellaria e poi in birreria. Avevano già bevuto abbastanza, e avevano deciso di tornare a casa. Almeno lui, ma una volta arrivati a San Mauro, la ragazza aveva insistito perchè lui andasse a dormire da lei. Il giovane però non se l’era sentita. Avevano bevuto davvero troppo, ha raccontato, e le aveva risposto che preferiva andare a letto. Non l’aveva presa bene, e avevano discusso, poi però l’aveva convinta, facendole promettere di chiamarlo appena fosse arrivata. Quando, un quarto d’ora dopo, non l’aveva ancora sentita, le aveva telefonato lui. Era arrivata a casa sana e salva, gli aveva risposto, «stai tranquillo». Ma non era così, era invece tornata a Bellaria e tra lei due e mezza e le quattro, per forza deve avere incontrato qualcuno.